"Berlusconi si è scordato un attimo della Cassazione e i giudici sono andati troppo veloci: non ha avuto il tempo di comprarli tutti". Roberto Benigni torna all'attacco. Mette da parte le terzine di Dante Alighieri e punta a testa bassa contro Silvio Berlusconi. Come ogni sera prima di iniziare la lettura dell’Inferno, il comico toscano ha fatto la solita tirata contro la politica. Cantando una rivisitazione di Io sono il boss, a canzone dedicata al Cavaliere già nel 1996, dal palco di Santa Croce il premio Oscar ha attaccato tutti i sostenitori del Pdl per essere scesi in piazza domenica scorsa. "Gli organizzatori hanno pagato tutto e tutti - ha detto - sennò chissà chi ci andava?".
Sempre la solita storia, sempre le solite invettive. Questa volta, però, le battute di Benigni non si sono limitate a infangare il Cavaliere, ma hanno preso di mira tutti gli elettori del Pdl che, domenica scorsa, si sono riversati in via del Plebiscito per sostenere il Cavaliere dopo la condanna della Cassazione nel processo Mediaset. Un attacco frontale che, in momento così delicato, rischia di minare la stabilità del Paese. "Il canto dell’Inferno più odiato da Berlusconi è quello del Conte Ugolino - ha ironizzato Benigni nell’ultima serata di TuttoDante - perché mangiava i bambini, è il primo comunista". Per Benigni, che come sempre dedica la prima parte del suo spettacolo all’attualità, un altro canto particolare è quello di Ulisse. "Un uomo che lascia tutte le donne a casa, che èperseguitato, che ha passato una vita nelle navi - ha aggiunto senza citare Berlusconi - che ha paura di sentire le sirene da un momento all’altro". Ma i passaggi più duri sono quelli dedicati alla manifestazione di domenica pomeriggio. "La conferma della condanna in Cassazione ha portato la ricomparsa di Bondi - ha detto - signore pietà, è tornato". Dal palco di Santa Croce a Firenze il comico ne ha per tutti: "La Santanchè ha già comprato quattro bazooka, mentre Brunetta si è vestito da Rambo". Dai politici ai militanti il passo è davvero breve. Così, dopo aver ironizzato sulla "spontaneità" della manifestazione in via del Plebiscito, che ha richiamato almeno 25mila persone, ha gettato fango sugli organizzatori: "Hanno pagato tutto e tutti, sennò chissà chi ci andava?". Quindi, ha concluso: "Ora Berlusconi ha un nuovo reato: è quello per un palco abusivo. Gli mancava. Ora veramente manca solo che i giudici lo accusino di furto di bestiame e di traffico d’organi. Poi veramente li ha tutti".
Durissime le critiche piovute addosso al comico dai vertici del Pdl. "Un buon motivo per non andare all’Inferno è l’idea di trovarci Benigni che ripete la sua solfa uccidendo Dante anche lì", ha commentato il capogruppo alla Camera Renato Brunetta che è rimasto infastidito per gli attacchi a tutte quelle persone (militanti, sostenitori o anche solo simpatizzanti) che domenica pomeriggio hanno sfidato i 40° o hanno interrotto le proprie vacanze per stare vicine al Cavaliere. "Finchè Benigni ripete pateticamente le battute sul sottoscritto e altri colleghi del Pdl, attinte dal repertorio di Grillo e Crozza, non fa ridere, ma pazienza - ha continuato Brunetta - invece non c’entra nulla con l’umorismo, ed è pura menzogna, sostenere come fa lui che per la manifestazione di domenica a Roma 'hanno pagato tutto e tutti'".
L'ex ministro non fatica a bollare la battuta come una "infamia" perché "colpisce non solo gli organizzatori ma diffama volgarmente tanta gente comune e perbene, che è capace di provare affetto per Berlusconi e rabbia per l’ingiustizia". Brunetta ha, poi, ricordato al comico che le persone che ha insultato sono le stesse che "prezzola con il canone quando rifila a tariffe milionarie i suoi flop danteschi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.