Berlusconi archivia lo spread: "Non ce ne importa di meno"

Il leader del centrodestra infilza ancora Monti: "Ha usato metodi violenti con cittadini e imprese". E scherza: "Se Fazio mi invita, canto a Sanremo"

Berlusconi archivia lo spread: "Non ce ne importa di meno"

Roma - È ancora un Berlusconi show, diviso tra Uno Mattina e Un giorno da pecora. Il Cavaliere torna a parlare dei motivi che lo hanno costretto a lasciare palazzo Chigi ma contesta la tesi della morsa dello spread: «Gli italiani non devono preoccuparsi dello spread, differenza tra quello che deve pagare la Banca d'Italia su titoli di prima emissione e quello che paga la banca tedesca». Attacca: «Non ce ne può importare di meno dello spread». O meglio: il Cavaliere cerca di far capire che quello dello spread è un grande imbroglio, utilizzato ad arte per disarcionarlo. In realtà il differenziale dei tassi non dipendeva da Berlusconi né dal tenore della campagna elettorale in corso.
I cui toni restano alti da ambo le parti. Berlusconi non le manda a dire a Monti che «ha usato metodi violenti contro cittadini e imprenditori. Noi pensiamo di fare meglio senza costringere le imprese a chiudere per pagare le tasse, arrivate a un limite mai raggiunto». Più tardi, a Un giorno da pecora, infilza monti con ironia: «Adesso ha un cane: è preoccupato perché gli ha messo la tassa sull'osso» e «Una delle cazzate più grandi è stata la controfirma alla nomina di Monti a senatore a vita».

Quindi torna a parlare di programmi. Le tasse sono il suo faro: «Ho un sogno che prima o poi voglio realizzare e cioè la riduzione delle aliquote Irpef al 23% e al 33%». Fioccano le obiezioni ma il Cavaliere assicura: «Manovra aggiuntiva? Non c'è bisogno. Gli stipendi degli impiegati pubblici si possono tagliare del 3% perché quando dieci vanno in pensione, poi ne vengono riassunti solo quattro. Non è una cosa superficiale, abbiamo fatto uno studio serio su ogni filone di spesa». E ancora: avanti con il progetto di cambiare Equitalia: «Non ci sarà la possibilità di pignorare la prima casa e per le situazioni in corso saranno tenuti al pagamento di imposte dovute ma non al pagamento di multe e sanzioni. È una cosa che lo Stato deve a quegli eroi che sono gli imprenditori». Anche sul condono spiega: «Serve per far emergere l'evasione trasformare gli evasori in contribuenti onesti. La sinistra, invece, fa solo pagare le tasse ai contribuenti onesti».

Ostenta ottimismo Berlusconi: «Siamo in corsia di sorpasso mentre Bersani e la sinistra sono in corsia di emergenza. Siamo in una situazione simile al 2006». E poi: «Bersani mi vede con il binocolo? Perché lo ha messo al contrario». Quindi dedica battute a tutti: Grillo? «Da meraviglioso istrione qual è si rivolge a chi è disgustato. Ma mi preoccupa il fatto che guardando nelle sue liste più dell'80% dei suoi candidati hanno già fatto politica nell'estrema sinistra e nel movimento no Tav».
Quindi scherza: «Invidio la cresta di Balotelli: a me manca la materia prima»; E poi: «A Sanremo andrei subito. Potrei presentare una mia canzone. E sarei meglio di Fazio... Ho visto quanto gli danno...

»; sulla Pascale giura che è «Siamo due cuori e una capanna ma non la faccio uscire perché sono geloso». Ride: «Aspiro all'eternità. Io sono tecnicamente eterno». Quindi ammette, tra il serio e il faceto: «La più grande cazzata? Entrare in politica per difendere il mio Paese».

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