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Berlusconi: "Via l'Imu o togliamo la fiducia"

Berlusconi: "La fiducia è legata all'abrogazione dell'Imu". Pronto il decreto per la sospensione. Sulla Convenzione: "La sinistra continua con l'odio"

Silvio Berlusconi al Quirinale al termine delle consultazioni
Silvio Berlusconi al Quirinale al termine delle consultazioni

O Enrico Letta abroga l'Imu sulla prima casa o il governo cade. Silvio Berlusconi, intervistato al Tg4, torna a minacciare il premier e a fare pressing sul punto a lui più caro in campagna elettorale: la riforma fiscale e l'abolizione di un'imposta sugli immobili.

"La fiducia del pdl al governo Letta è legata all’abrogazione dell’Imu", ha detto il Cavaliere, "È così, ma non per puntiglio: è cosa buona e giusta non pagare l’Imu a giugno, è cosa ingiusta quella di aver introdotto un’imposta sulla casa come l’Imu. È un’imposta che tocca il bene più sacro, il pilastro su cui ogni famiglia ha il diritto di costruire la sicurezza propria e dei figli. Andare a toccare la casa induce paura, timore nella psicologia delle famiglie. Ciò comporta una negatività diffusa, per cui le famiglie cominciano ad avere incertezze, a consumare meno e a non investire più".

Per compensare l'abrogazione di una delle tasse portanti del governo Monti e ridurre il carico fiscale che grava su cittadini e aziende, è importante per Berlusconi agire sui tagli alla spesa pubblica. "La macchina dello Stato pesa per 800 miliardi all’anno", ha spiegato, "Pensiamo che ogni anno si possano mettere in campo risparmi per almeno il 2%. Cioè 16 miliardi per il primo anno da dividere in 8 miliardi per abbassare l’Irap delle imprese e 8 miliardi per abbassare le tasse delle famiglie". Dal 2014, i tagli diventerebbero 32, finché in 5 anni si arriverà a 80 miliardi in meno: "Una riduzione del 10% del carico delle imposte sui cittadini e credo che questo sia ciò che uno Stato serio deve fare, dopo che per il passato ha caricato di troppe tasse i cittadini rispetto alla loro possibilità di resistenza e a quella delle imprese e rispetto alla media dei paesi europei".

Il Cavaliere è poi tornato anche sulla sua candidatura alla presidenza della Convenzione per le riforme e sugli attacchi e sui veti arrivati soprattutto dal Pd. "È molto difficile per la sinistra italiana venir fuori dallo stato precedente, di odio nei nostri confronti", sottolinea Berlusconi, "Ho la speranza che stando al governo insieme possiamo chiudere questa guerra civile fredda per iniziare la riappacificazione"

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