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Ecco tutte le prove della fretta dei giudici

L'iter dei fascicoli degli altri condannati è durato oltre un anno, per Berlusconi appena sei mesi

Ecco tutte le prove della fretta dei giudici

Il solito pigia pigia di avvocati, imputati, parenti davanti all'aula dove si tiene l'udienza del tribunale di sorveglianza di Milano. Appeso all'uscio, con tanti saluti alla privacy, l'elenco con cognome e nome di tutti i cinquantanove condannati di cui si esamineranno le richieste. Al punto numero 9 dell'elenco, ecco il nome che la gente in attesa fotografa col telefonino: Berlusconi Silvio, libero. E subito accanto, l'oggetto della richiesta: "Affidamento ai servizi sociali". Il giorno più lungo del condannato Berlusconi inizia così. Lui non c'è, come non ci sono molti altri dei condannati che affrontano oggi l'esame del tribunale. L'udienza è iniziata in ritardo, e anche questo accade spesso. Ma il fascicolo di Berlusconi sarà comunque esaminato per ultimo alle ore 17, dopo una pausa per i quattro membri del tribunale (due giudici togati e due esperti) e per il sostituto pg Antonio Lamanna, che tutti i giovedì rappresenta l'accusa davanti al tribunale di sorveglianza. Non ci saranno nemmeno i difensori consueti di Berlusconi, quello storico Niccolò Ghedini e la new entry Franco Coppi, che hanno preferito fare seguire il caso a due esperte di esecuzione penale. Anche se Berlusconi ha fatto sapere che non verrà, l'intero palazzo di giustizia è stato proclamato off limits per telecamere e fotografi, l'ingresso principale su corso di porta Vittoria è stato chiuso al pubblico, e l'aula fin dal primo mattino è presidata dai carabinieri in divisa.

E nella lunga attesa continuano a inseguirsi i boatos sulla decisione che prenderanno i giudici, accompagnati dal pessimismo crescente del Cavaliere e del suo staff difensivo. L'affidamento ai servizi sociali, che Berlusconi in una memoria difensiva si è reso disponibile a svolgere "motivando" gli ospiti di un centro per anziani o per disabili, sarebbe la soluzione più ovvia, e la più in linea con le decisioni del tribunale di sorveglianza di Milano in casi simili. Ma le voci dicono che la Procura generale darà parere contrario, chiedendo che per il Cavaliere scattino gli arresti domiciliari; e si tratta di una linea che avrebbe fatto breccia nel convincimento di almeno una parte del tribunale. Insieme al presidente Pasquale Nobile de Santis e al giudice Beatrice Crosti, a decidere sulla sorte di Berlusconi saranno due giovani criminologhe: Livia Guidali, varesina, e la milanese Federica Brunelli. Piccolo dettaglio: dalla lettura dei numeri di registro dei fascicoli degli altri condannati di cui il tribunale di sorveglianza si occuperà oggi, c'è la conferma che la pratica Berlusconi è stata trattata con una corsia preferenziale, accelerando di molto quello che è l'iter consueto.

Il fascicolo in elenco prima di Berlusconi porta il numero 1999 del 2013, quello successivo il 1825: sono istanze depositate nei primi mesi dell'anno scorso e che per essere esaminate hanno dovuto attendere oltre un anno. Il fascicolo Berlusconi, la cui istanza è stata depositata nel mese di ottobre, ha invece il numero 7854. Evidentemente, qualcuno ha deciso che bisognasse fare in fretta.

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