Berlusconi vuol stanare il Pd: non votiamo questa manovra

La convinzione del Cav: i democratici spingono a votare prima la decadenza per avere mano libera sulla Stabilità. E Forza Italia chiederà di esprimersi prima sulla finanziaria

Berlusconi vuol stanare il Pd: non votiamo questa manovra

«C osì com'è la legge di Stabilità non la votiamo». Si susseguono una dopo l'altra le riunioni a piazza San Lorenzo in Lucina. Per il secondo giorno consecutivo, infatti, Silvio Berlusconi sceglie la nuova sede di Forza Italia per tenere incontri e vertici politici con i big del partito. Un segnale di vicinanza importante in un momento in cui nel movimento continua a registrarsi un certo smarrimento per il fatto che il Cavaliere non abbia ancora tracciato una linea chiara, soprattutto nei confronti del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Così – dice più di un dirigente – sul territorio non reggiamo, perché i nostri militanti non comprendono tutto questo immobilismo.
L'ex premier, però, è convinto che non sia questo il momento di gesti che non siano assolutamente ponderati. Almeno finché non si sarà conclusa la delicatissima partita sulla decadenza, visto che secondo Berlusconi il Pd ha ormai il solo obiettivo di estrometterlo dal Parlamento e poi magari scaricargli addosso ogni responsabilità. Invece – spiega il leader di Forza Italia nelle sue conversazioni private – io «non voglio dargli alcun pretesto». Di qui la scelta di evitare accelerazioni, anche se il Cavaliere è consapevole che il momento è delicato e che il rischio di uno sfilacciamento è concreto. Durante la giornata a ripeterlo a Berlusconi sono sia Raffaele Fitto che Denis Verdini, tutti e due convinti sia necessario una presa di posizione netta già nelle prossime ore. A partire dalla legge di Stabilità, nonostante sia proprio sulla manovra che si gioca una delicata partita incrociata con il voto sulla decadenza in programma mercoledì prossimo. Forza Italia vorrebbe infatti votare prima la legge di Stabilità e nella capigruppo di Palazzo Madama in programma oggi chiederà che in caso di slittamento venga posticipato anche il voto sulla decadenza. Un punto su cui il Pd pare però intenzionato a non concedere nulla, anche perché per la testa del Cavaliere è il piatto forte da servire l'8 dicembre, giorno delle primarie del Partito democratico.
Insomma, secondo Berlusconi l'intenzione di quelli che ironicamente definisce «stimatissimi alleati di governo» è di «appiccicare» decadenza e legge di Stabilità, così da «affogare qualunque critica a una manovra che al momento è irricevibile». Per usare le parole di Daniele Capezzone, è addirittura «pornografia pura» visto che prevede il ritorno della tassa sulla casa (seppure con altro nome) e sui risparmi. E contro la manovra si schiera tutta Forza Italia, a partire dal capogruppo alla Camera Renato Brunetta. E perfino uno che certamente non è mai stato un falco come il sindaco di Pavia e vicepresidente dell'Anci Alessandro Cattaneo non lesina critiche e si dice «molto preoccupato» dal rinvio alla prossima settimana del decreto che abolisce la seconda rata dell'Imu. Ma – ripete l'ex premier nelle sue conversazioni private – «la priorità del Pd e del governo non sono le tasche degli italiani ma la mia decadenza».
Intanto il Cavaliere continua a limare l'intervento che terrà nell'aula del Senato il giorno del voto. E lo fa senza alcuna intenzione – come qualcuno ha supposto – di farsi da parte. Anzi, proprio per l'8 dicembre Berlusconi lancerà a Milano i Club Forza Silvio, un modo per contrastare mediaticamente le primarie del Pd. Un Berlusconi deciso ad affidare la rinata Forza Italia ad un mix tra vecchia guardia e volti nuovi. Non a caso ieri ha incontrato alcuni giovani selezionati da Marcello Dell'Utri e in serata ha ospitato a Palazzo Grazioli un gruppo di militanti della Giovane Italia guidata da Annagrazia Calabria.

Resta sullo sfondo, invece, la nomina a del nuovo capogruppo al Senato dopo l'impasse che si è creata a causa dei veti incrociati sui diversi papabili. Una questione che l'ex premier preferisce rimandare alla prossima settimana. Anche perché, si sfoga con i suoi collaboratori, «ho cose più serie di cui occuparmi».

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