Il Bernacca del 2000 che ha dato un nome alle ondate di calore

Antonio Sanò è la frenetica mente del Meteo.it, il sito web artefice di questa mitologica estate, ormai non si parla che di lui, dei suoi Annibale, Caronte, Nerone, Minosse, Lucifero. La ricetta? Cerchietto rosso sul bollettino, una marea di punti esclamativi e l'allarme è servito. Roba tosta che intasa le connessioni degli Ipad e sbaraglia la concorrenza. Che, ispirata, si sta adeguando in tutta fretta. E pensare che una volta c'erano i colonnelli che all'ora di cena azzardavano (e spesso toppavano) il pronostico quotidiano. Un bianco e nero che fa quasi tenerezza. Ora Sanò annuncia una nuova nomenclatura per la stagione autunno-inverno, una maggiore precisione quindicinale e l'analisi del microclima metropolitano. «Roma e Milano sono talmente grandi da risultare differenti metereologicamente e non solo nelle temperature; l'altra settimana in alcune zone a nord della capitale c'è stato un nubifragio mentre a sud splendeva il sole». Ultimamente c'è stata qualche polemica di troppo con i sindaci di Milano e Roma. Lui spera che «questo nuovo servizio serva a pianificare meglio gli interventi».
Ma la notizia è che nuovi nomi sono in arrivo per ondate che tra un po' saranno (finalmente) fresche. Del resto la mitologia ha i giorni contati e non solo perchè il caldo si concluderà tra una decina di giorni. Il fatto è che in America, la fonte di ispirazione sui nomi alle perturbazioni, ci sono due, tre uragani all'anno, mentre in Italia la fornace dura quattro mesi e ci vuole ingegno. Così, per non ripetersi Sanò dovrà rivolgersi ad altro elenco: «Quella dei nomi è una tradizione anglosassone. Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania lo fanno regolarmente. Furono gli americani a iniziare dopo la seconda guerra mondiale, dando a uragani e tempeste tropicali un nome di donna scelto tra suocere ed ex fidanzate. Poi il movimento femminista è insorto, e ora si usano anche nomi maschili. L'università di Berlino assegna alle basse pressioni nomi femminili e alle alte nomi maschili. Così abbiamo deciso di fare anche noi».
É a proposito di nomi, su Facebook è in atto un dibattito sulla scelta di quelli da dare alle perturbazioni autunnali. La comunità è stata invitata ad esprimersi, un forum che sta furoreggiando. «Posso solo dire che le idee sono tante e noi del Meteo.it vogliamo continuare sulla linea di una nuova metereologia così distante dai tecnicismi dell'Aereonautica Militare e così vicina alla gente». Con Lucifero però chiuderà il trend mitologico. «A fine agosto arriveranno Beatrice e Poppea per liberarci dal caldo infernale, si farà festa con un nome di donna». E poi? «L'ondata di caldo, la settima, durerà tutta la settimana. Intorno al 25-26 arriveranno le piogge al nord, poi toccherà al centro. Verso il 31 sarà la volta del sud a rinfrescarsi di sette, otto gradi». Questa è una estate interminabile. «Ma con tutta probabilità avremo un settembre meno afoso dell'anno scorso quando Roma e Napoli si mantennero sopra i trenta fino al 27!». Un'estate ideale solo per i vacanzieri. «Sono due mesi che Roma si mantiene costantemente 3-4 gradi sopra la media stagionale, il nord per ora si è salvato da questo caldo ma da lunedì a Firenze, a Bologna, in tutta l'Emilia Romagna e in Lombardia si avranno temperature eccezionalmente calde, attenzione dunque».
Il Meteo.it ha il fiore all'occhiello nell'archivio, una meraviglia per gli appassionati e un antidoto ai troppi ciarlatani che parlano con troppa facilità di record di caldo e di freddo. Via la maschera. Cliccando sulla città e andando poi all'anno e al mese si ha un quadro degli ultimi 30 anni di sole e pioggia, in pratica la storia del meteo italiano: «Così tutti potranno constatare che quest'estate si appresta a battere il record di caldo persistente del 2003».

C'è anche la previsione a lungo e lunghissimno termine, con attendibilità piuttosto alta: «Pensi che oggi le previsioni a sette giorni hanno la stessa attendibilità di quelle a tre di dieci anni fa e questo grazie alle analisi satellitari». Analisi che già preannunciano l'arrivo, pare ai primi di febbraio, di Yeti, l'abominevole uomo delle nevi a raffreddare gli entusiasmi. In via precauzionale Alemanno è già pronto con pala e fucile.

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