Cronache

Bluff del centurione Marino. Il Colosseo formato-pedone

Il sindaco di Roma si autocelebra per aver chiuso al traffico i Fori Imperiali. Ma i problemi restano, anzi aumentano

Bluff del centurione Marino. Il Colosseo formato-pedone

Sono passati 1490 anni esatti dall'ultimo spettacolo documentato andato in scena al Colosseo. Era il 523, e il senatore Flavio Anicio Massimo, per festeggiare la nomina a console in occidente, strappò al re ostrogoto Teodorico il permesso di organizzare una «caccia» nell'anfiteatro Flavio. Oggi, 2013, è Ignazio Marino che vuol legare al Colosseo il suo nome e la sua fresca elezione a sindaco. La celebrazione, nel suo caso, prevede la cacciata delle auto private, nel nome di una «pedonalizzazione» al momento solo parziale. Dall'alba di ieri, l'ultimo tratto di via dei Fori Imperiali - da largo Corrado Ricci a piazza del Colosseo - è off-limits per tutti i veicoli. O quasi. Fanno eccezione i tassisti, gli autobus, le auto a noleggio con conducente, i mezzi d'emergenza, i veicoli autorizzati diretti a strutture di culto e di accoglienza e le biciclette, purché non superino i 30 chilometri l'ora. Quanto alle auto blu, Marino si affida al buon cuore della casta, chiedendo a Napolitano e Letta «di fare utilizzare altri itinerari» alle ammiraglie istituzionali.

Il sogno di Marino è l'«effetto Partenone»: staccare il Colosseo dal cuore pulsante - e trafficato - di Roma, isolarlo come una cartolina da offrire a turisti e romani, e pazienza se nell'immaginario collettivo l'improvvisa comparsa dell'Anfiteatro dal finestrino dell'auto o del bus rappresentava l'epifania dell'arrivo nella città Eterna. Ma senza l'Acropoli a segnare un distacco dalla città viva, Ignazio s'è dovuto accontentare. Le auto non correranno lungo il lato Nord del monumento, ma restano aperte al traffico via Celio Vibenna e piazza del Colosseo, sul fronte Sud-Est. Secondo il sindaco, col progetto si scenderà da 1.500 a 50 veicoli l'ora, alleggerendo inquinamento e vibrazioni. Il suo intento è la completa pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali prima della fine del mandato: utopia, senza un drastico miglioramento del trasporto pubblico nell'area e in tutta la città.
Ma l'enfasi con la quale Marino ha caricato di significati la pseudopedonalizzazione - perché come detto di veicoli a motore ne continueranno a passare - dell'Anfiteatro (con slogan rigorosamente inglese: «just walk or bike it»), ha reso l'atto del sindaco una decisione destinata a dividere. I residenti dell'area non l'hanno presa bene. La prima obiezione è sulla reale priorità dell'intervento, in una città che ha ben altri problemi da risolvere, ma anche sul merito le contestazioni non mancano. La chiusura di quelle poche centinaia di metri appesantirà il traffico sulle congestionate via Cavour e via Labicana. E molti sottolineano che gran parte dei 1.500 mezzi l'ora che transitano sotto le imponenti arcate del monumento sono bus e taxi, e che dunque il calo di smog sarà irrisorio.

Ma tant'è, Marino va avanti, e sulla pseudopedonalizzazione ha costruito l'autocelebrazione della sua incoronazione, la «Notte dei Fori». Se i risultati dell'esperimento si cominceranno a valutare da oggi, ieri è stato tempo di festa per Ignazio I. La serata di spettacoli ed eventi s'è aperta con il sindaco in corteo con la banda dei vigili urbani e s'è chiusa con saluto finale del sindaco, sul palco con Concita De Gregorio, in una sobria riedizione dei «trionfi» classici trasferita dalla via Sacra alla nuova «passeggiata».

Chissà se qualcuno avrà sussurrato all'orecchio di Marino un «memento mori», tanto per ricordare al primo cittadino di restare - a proprosito di pedonalizzazioni - con i piedi per terra.

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