
È scoppiata la polemica a Bologna a seguito dell'iniziativa intrapresa da Matilde Madrid, assessore al Welfare, Salute, Sicurezza urbana e Protezione civile del Comune, che ha deciso per la distribuzione a partire dalle prossime settimane di pipe per il crack per contrastare e ridurre gli effetti del consumo dello stupefacente. "Si tratta di una singola azione all'interno di un più ampio pacchetto di servizi. Di fatto, se vogliamo fare un'analogia, è un po' come quando negli anni '90 si iniziarono a distribuire materiali sterili per il consumo di eroina, come siringhe e lacci emostatici. Perché il principio di fondo è intanto ridurre il danno sulla salute dei consumatori", ha spiegato Madrid.
Un'iniziativa che va controcorrente rispetto a quelle del governo, che sta cercando di contrastare in ogni modo il consumo di droghe nel Paese. "Anziché usare materiali fatti in casa, come bottigliette, lattine, plastiche che surriscaldate vengono inalate incidendo ulteriormente sulla salute del consumatore, l'uso del prodotto sterile non si aggiunge ai già nefasti effetti della droga", ha aggiunto Madrid, secondo la quale "le persone che usano la pipetta monouso e sterile, ne consumano di meno". Inoltre, ha proseguito nella sua presentazione, "a consegnare i kit sono dei professionisti che instaurano un rapporto di fiducia con il consumatore, in un ambiente non giudicante né stigmatizzante" e questo spingerebbe chi ha la dipendenza a chiedere "essere aiutati ad uscire dalla dipendenza, e dunque essere accompagnati al servizio Sert che fa percorsi di recupero".
Dai partiti del centrodestra sono piovute critiche per la decisione anacronistica del Comune di Bologna, città dove il problema delle droghe è particolarmente sentito. "Nel giorno in cui il presidente del Consiglio dal palco del Meeting di Rimini pronuncia parole forti e potenti contro la droga, preannunciando anche la sua visita alla comunità di San Patrignano, apprendiamo che il Comune di Bologna a guida Pd ha deciso la distribuzione gratuita di pipe in alluminio per consentire l'inalazione di sostanze a base di cocaina", sottolinea il capogruppo di Fratelli alla Camera, Galeazzo Bignami.
Il tutto, aggiunge l'onorevole, "a spese dei cittadini bolognesi. Una vera e propria induzione al consumo di droga e alla dipendenza di sostanze stupefacenti. Una ragione per essere orgogliosi di Giorgia Meloni, del suo governo e della differenza che ci distingue da questa sinistra". Ugualmente contraria è Silvia Sardone, eurodeputato e vicesegretario della Lega, la quale in una nota ha dichiarato che "a scelta del comune di Bologna, guidato dalla sinistra, di distribuire pipe gratis per il crack ai tossicodipendenti rappresenta un punto di non ritorno. Pd e compagni chiariscono, una volta per tutte, che non hanno alcuna intenzione di combattere la diffusione della droga e di fermare gli spacciatori. Dopo le numerose campagne per legalizzare la cannabis ora hanno avuto questa ideona che favorisce il consumo. Un disastro, soprattutto per chi è già in difficoltà".
Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d'Italia, ha sottolineato che "sembra di essere tornati alle sperimentazioni degli anni '90 quando la sinistra, preparando il terreno alla società fluida e ansiosa di gestire generazioni di zombie, non volle debellare la tossicodipendenza proponendo metadone libero e stanze del buco in alternativa alle comunità terapeutiche e alla loro missione di ricostruire la personalità e lo spirito di un essere umano afflitto dal germe della devianza".
Stessa posizione per il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Il Comune di Bologna, invece di contrastare la diffusione delle droghe, si mette a fare l'aiutante degli spacciatori. Chi entra nell'orribile tunnel delle dipendenze deve essere aiutato per uscirne grazie al grande lavoro che fanno le comunità. Questa assurda decisione del Comune di Bologna, a guida Pd, è una vergogna".