Sono tornati i ladri di polli, ammoniva qualche mese fa la Coldiretti. È vero, ma in realtà le cose vanno anche peggio, perché sono i furti in generale ad aver subito un'impennata da quando la grande crisi ha cominciato a mordere. Non ci sono dubbi: lo certifica uno studio della Banca d'Italia firmato da due economisti, Carlo Menon e Guido de Blasio, appena pubblicato nei working papers di via Nazionale. I due hanno incrociato i bilanci delle imprese e le notizie di reato giunte all'autorità giudiziaria, verificando un luogo comune: quando aumenta la povertà anche i ladri si danno da fare di più. Insomma, fanno gli straordinari. È esattamente quel che sta succedendo nel nostro paese da quando è iniziata la recessione; la ricerca si ferma al biennio 2008-2009 ma i dati sono inequivocabili. Dunque, ad una diminuzione del 10 per cento dell'attività economica a livello locale corrisponde fatalmente un più 6 per cento dei furti. I numeri vanno a braccetto, e c'è da pensare che il trend sia proseguito anche nel periodo successivo. Sottrarre qualcosa a qualcuno non è di per sé molto difficile e non richiede particolari abilità. Così alle prime difficoltà c'è chi pensa di raddrizzare i bilanci familiari in rosso dando un'occhiata a quel che c'è intorno. Anche se appartiene ad altri. Ed è esposto nei supermercati, nei negozi, sulle bancarelle. Si ruba come si può e dove si può. E si porta via di tutto, come aveva evidenziato già la Coldiretti che, anzi, aveva sottolineato l'ingresso in campo di una schiera di ladruncoli di basso profilo, a quanto pare parenti stretti dei mendicanti che aprono la mano davanti ai passanti. Artigiani della mano lesta, pronti a portare via di tutto, addirittura i vasi di fiori dai cimiteri, e poi i salami, i carciofi, i polli, la legna da ardere e via elencando generi di poco valore. Fino a rimarcare in vista della Pasqua l'incredibile ritorno di un reato che si pensava ormai confinato nei libri di storia e nei racconti dei nostri nonni: l'abigeato. Evidentemente per festeggiare degnamente il pranzo della festa con un buon agnello. Per la Coldiretti sugli scaffali della nostra distribuzione mancavano, nel 2011, più di 3 miliardi di merce. Un danno enorme. Pari all'1,39 per cento delle vendite al dettaglio nei supermercati.
Menon e De Blasio notano invece un altro elemento preoccupante: anche le estorsioni crescono, e non poco, con la discesa dei redditi: più 10 per cento. Ma, per fortuna, si tratta di numeri molto più piccoli, perché ci sono 4 episodi di questo illecito ogni mille furti. Niente di nuovo invece, per i reati più gravi, dalle rapine agli stupri e agli omicidi. In questi tempi, tempi grami, non si violenta di più e non si uccide di più. C'è di che consolarsi, il passo indietro non ci riporta alla legge della giungla. E questo per un motivo molto semplice: alcuni reati presuppongono specializzazione, competenza, professionalità, sangue freddo o bestialità. Tutte parole lontane dal vocabolario del ladruncolo fai da te che ha solo l'obiettivo di riempirsi la pancia o di soddisfare qualche capriccio elementare. Anche solo farsi la barba, profumarsi o indossare un maglione caldo.
Ancora, e potrebbe apparire sorprendente, i due ricercatori della banca d'Italia scoprono che i dati nazionali vengono smentiti in quattro regioni meridionali che pure dovrebbero essere in testa a tutte le classifiche con il segno meno: Puglia, Calabria, Campania, Sicilia. Qui tutto resta com'era prima e la ragione può essere una sola.
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