Braccio di ferro procura-gip Ma Baldassarri resta in cella

RomaResta in carcere Gianluca Baldassarri, l'ex capo dell'area finanza del Montepaschi fermato giovedì ad Alessandria appena rientrato dalle Maldive su richiesta dei pm senesi che indagano su Mps. Il gip di Milano Maria Alfonsa Ferraro non ha creduto alla sua difesa e ha convalidato il fermo, disponendo anche la custodia cautelare per il manager accusato di associazione per delinquere e truffa (con Mps parte lesa, nel filone della «banda del 5 per cento») e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza (in concorso con gli ex vertici Mps Giuseppe Mussari e Antonio Vigni). Ora gli atti saranno trasmessi per competenza a Siena dove presto verrà trasferito anche Baldassarri. A Siena, il gip avrà venti giorni di tempo per rinnovare l'ordinanza, confermando il carcere per l'ex manager. Resta il sospetto di un attrito tra i pm e il gip di Siena. Anche se formalmente la «delega» milanese per il fermo e l'arresto di Baldassarri è legittima, i pm senesi avrebbero potuto, passando dal gip, ottenere direttamente un'ordinanza di custodia cautelare per l'ex dirigente. E c'è un altro elemento insolito. Quando due settimane fa i pm di Siena hanno ordinato il sequestro di soldi e titoli di Baldassarri e altri, hanno scelto la strada del sequestro probatorio - che i pm possono disporre in autonomia - e non quello del sequestro preventivo, che invece deve passare per l'ufficio del gip di Siena. Che, comunque, ora ha il boccino in mano. Baldassarri, dunque, non ha convinto il giudice quando ha raccontato che il contratto-capestro stipulato con Nomura sul derivato Alexandria, trovato nell'ottobre del 2012 dai nuovi vertici di Mps nella cassaforte dell'allora Dg Vigni, era solo custodito e non nascosto. E soprattutto che era solo una dichiarazione di intenti, priva di effetti giuridici. «Non potevamo contrattualizzare - ha detto - perché non sapevamo quale sarebbe stata la situazione del mercato nel momento in cui saremmo andati a comprare questi titoli». Il contratto vero e proprio sarebbe stato stipulato solo al momento dell'acquisto dei titoli e con gli organi di vigilanza informati. Per il gip Ferraro le cose non starebbero così. E, ribadendo il timore che Baldassarri fosse prossimo a trasferirsi a Londra, ha deciso di tenerlo in carcere.

Il suo avvocato, Filippo Dinacci, si dice sorpreso «dall'adozione di una misura cautelare dopo che si è pacificamente dimostrato anche per via documentale l'insussistenza del pericolo di fuga nonché dell'inquinamento probatorio». Baldassarri, per Dinacci, era «rientrato dall'estero ed era in attesa della convocazione dei pm», dunque non intendeva fuggire.

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