I 300 milioni di euro del prestito ponte che venne garantito alla vecchia Alitalia e che la Commissione europea aveva individuato come aiuto di Stato incompatibile con le norme europee, non dovranno essere recuperati dallo Stato italiano. Lo specificano fonti dell'Antitrust europeo precisando che «non c'è più distorsione della concorrenza a causa di quegli aiuti, dal momento che la vecchia Alitalia è stata liquidata ed è uscita dal mercato, mentre i suoi asset sono stati venduti in modo trasparente e aperto senza continuità con il compratore. Perciò, in base alle regole europee, l'aiuto incompatibile non deve essere più recuperato» dallo Stato.
Nel 2008, lo Stato italiano aveva concesso ad Alitalia questo sostegno, riconoscendole anche la facoltà di imputare tale somma in conto capitale.
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