"C'è mercificazione". Ancora polemiche sulla fiera della fertilità a Milano

Aperta a Milano la fiera della fertilità. Fdi protesta fuori dai cancelli contro l'utero in affitto, poi una delegazione del partito visita gli stand. La deputata Di Maggio: "I nostri timori erano fondati..."

"C'è mercificazione". Ancora polemiche sulla fiera della fertilità a Milano
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"I nostri timori erano fondati". Guidati dalla deputata meloniana Grazia Di Maggio, stamani alcuni parlamentari e consiglieri comunali di Fratelli d'Italia hanno deciso di fare visita alla discussa fiera della fertilità in corso a Milano. E all'interno - riferiscono - hanno trovato riscontro alle loro preoccupazioni. Nei giorni precedenti all'evento, il centrodestra aveva infatti denunciato la possibilità che l'iniziativa potesse indirettamente promuovere pratiche vietate in Italia, come quella dell'utero in affitto. Così, all'odierna apertura della fiera "Wish for a Baby" quegli stessi esponenti politici hanno dapprima manifestato le loro istanze di protesta davanti ai cancelli dell'esposizione. Poi, muniti di regolare biglietto (gratuito e prenotabile online), hanno fatto ingresso nei padiglioni.

Nello spazio fieristico sono stati installati poco più di quindici stand, cui si aggiunge uno spazio dedicato alle conferenze sui temi della fertilità. Gli esponenti di Fratelli d'Italia si sono soffermati in particolare allo stand di un'azienda danese che possiede una grande banca del seme. E si sono messi a consultare i depliant disponibili al pubblico. "Puoi scegliere dalla più vasta selezione di donatori al mondo. Trova il donatore giusto per la tua famiglia nella nostra lista online gratuita", si leggeva sugli opuscoli preparati per i visitatori. Sul sito della medesima azienda, inoltre, viene offerto un servizio che consente ai clienti di conoscere maggiori dettagli sul donatore, come ad esempio una sua foto o informazioni sui suoi studi e i suoi hobby. "Potrai fornire a tuo figlio dettagli più specifici a proposito della sua origine genetica", si legge. Il seme inoltre si può ordinare online.

Secondo Fratelli d'Italia una cosa che non ci sarebbe allo stand e nei depliant presenti in fiera sarebbe il prezzario di ovuli e gameti, presente invece sul sito web dell'azienda. "Quello che c'era stato segnalato noi lo abbiamo effettivamente riscontrato. La più grande banca semi e ovuli del mondo quando chiediamo informazioni rimanda al loro sito internet in cui è singolare che vi sia un prezzario con Iva inclusa, indirizzato alla commercializzazione per il mercato italiano", ha spiegato la deputata di Fratelli d'Italia Grazia Di Maggio, che per prima nelle scorse settimane aveva sollevato dubbi sulla fiera in programma a Milano. "Si tratta di una commercializzazione che è vietata in Italia con la legge 40 del 2004, articolo 12. Abbiamo riscontrato che i nostri timori erano fondati. Quando si parla di mercificazione si parla anche di pratiche che sono vietate dalla legge", ha aggiunto la parlamentare, ricordando anche la proposta di legge presentata da Fdi per rendere la pratica della maternità surrogata reato universale.

Da parte loro, gli organizzatori della fiera hanno respinto le accuse sostenendo di attenersi alla normativa italiana. In questa manifestazione "non parleremo di utero in affitto e le cliniche che sono qui non promuovo in alcun modo la maternità surrogata", ha chiarito Maria Chiara Graziano, portavoce e pr dell'evento "Wish for a Baby". "C'è un divieto assoluto nella normativa italiana e non abbiamo mai pensato di fare un evento fuori da quello che la legge permette", ha aggiunto la donna, commentando le proteste politiche alle quali stamani si sono aggiunte anche quelle delle femministe. "Un'altra menzogna che circola è che in altre fiere simili che abbiamo fatto in Europa si proponesse la maternità surrogata", ha proseguito Graziano.

Ma la posizione del centrodestra resta irremovibile. E anzi, secondo Fdi l'evento non doveva nemmeno essere autorizzato. "Il Comune di Milano doveva e poteva intervenire per evitare la presenza, alla fiera 'Wish for a Baby', dell'azienda che possiede la più grande banca del seme, attraverso il cui sito si può ordinare online il seme del donatore ovviamente dietro pagamento.

Si tratta di una pratica commerciale assolutamente vietata in Italia; un'attività che quindi si pone in palese contrasto con la normativa nazionale, che vieta la compravendita di gameti", ha dichiarato Stefano Maullu, deputato e coordinatore FdI della città di Milano.

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