Canone Rai di tutti Anche le altre reti si dividano i ricavi

Sul bollettino c'è scritto "Rinnovo abbonamento Tv". Quei soldi vadano pro-quota anche a Mediaset, La7 e Sky. Decida l'Auditel

Canone Rai di tutti Anche le altre reti si dividano i ricavi

Il televisore è un qualsiasi elettrodomestico di casa, un cane ci si infila e lo usa come propria cuccia. Una voce in sottofondo dice: «Il canone è un'imposta obbligatoria legata al suo possesso». Si intuisce: un'imposta sul possesso del televisore.

Questa pubblicità ci sta martellando sui canali Rai. Dunque, il canone non è più com'è stato finora il corrispettivo di un servizio pubblico pattuito tra ministero delle Comunicazioni e Rai, è diventato una patrimoniale. Una rivoluzione epocale stranamente non denunciata. Ne discendono molte conseguenze, tutte anch'esse rivoluzionarie.
Se non c'è più servizio pubblico, Michele Santoro, che ci ha fatto il titolo del suo programma, è un dinosauro. La Rai diventa privatizzabile, magari dopo un break-up. Se il televisore è un elettrodomestico come un altro, un prossimo governo Monti estenderà l'imposta obbligatoria su frigo, lavatrice, lavastoviglie, aspirapolvere. Una tragedia.
Ogni scusa è stata buona per Monti per aumentare le tasse. Il canone era il corrispettivo di un servizio malinteso, ma pur sempre un servizio. È legittimo presumere che Monti non si sia fidato dell'opera del presidente della Rai per una ridefinizione della mission dell'azienda radio-televisiva. Quindi, altra conseguenza, c'è una sconfessione di Anna Maria Tarantola. O al contrario la Rai è grata a Monti che ha reso più certa la riscossione del canone. La gratitudine si vede da come la Rai sta trattando con favore Monti in campagna elettorale. I richiami dell'Agcom sono la prova del nove.

Perché la pubblicità dice «un'imposta obbligatoria»? Forse esistono imposte non obbligatorie? Se sì, diteci quali per favore, così non le paghiamo. Se non esistono, perché dire «obbligatoria»? Forse perché siamo il paese in cui gli avvisi recitano «È severamente vietato»? Questa è l'educazione civica da dare agli italiani? È civica la lista Monti?
Se è un'imposta, destinataria è l'Agenzia delle Entrate. Se non c'è servizio pubblico, perché trasferire questi soldi tra i ricavi della Rai? Sul bollettino prestampato che è giunto a casa mia e che ho tempestivamente pagato, c'è scritto «Rinnovo abbonamento Tv». Non c'è scritto «abbonamento Rai-Tv». Delle due l'una: o i soldi restano all'Erario o, se vanno alla Rai, devono andare pro-quota anche a Mediaset, Telecom Italia Media (La7), Sky e a tutte le emittenti. Il pro-quota potrebbe essere deciso sulla base dell'Auditel.


Invece di aumentare le imposte, bisognerebbe ridurle facendo arretrare lo Stato, come recita Fare per Fermare il Declino di Oscar Giannino.

Riccardo Gallo
Ordinario di Economia Applicata, Sapienza, Roma

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