Caos all'aeroporto Pizzarotti nei guai: ballano 13 milioni

Pizzarotti contro Pizzarotti. Il costruttore della Gens patrizia in città contro l'homo novus in Municipio. A forza di sostenere la politica dei piccoli passi, le grandi questioni ti fanno lo sgambetto. Ecco la grana ferragostana per il neo sindaco di Parma che in agenda si è dovuto segnare una richiesta di risarcimento di oltre 13 milioni di euro firmata dall'omonimo imprenditore Pizzarotti e da Coopsette. Il contendere? Una decisione che il sindaco non ha preso, se non sottogamba. Una questione subita che forse, se affrontata in tempo, invece che pensare al fotovoltaico nelle scuole e alla raccolta differenziata spinta, avrebbe evitato un'ulteriore spallata alle casse dissestate del Comune.
La vicenda è esemplare: il costruttore possiede un'area di 70mila metri quadri fra autostrada e aeroporto dove sogna un centro commerciale. Negli anni vi ha anche predisposto viabilità e accessi. Lo scorso febbraio, però, il commissario ad interim Mario Ciclosi firma il Piano di rischio aeroportuale, una campana a morto per l'edificabilità di ogni area vicina alla pista. Per par condicio anche un'Esselunga in costruzione rischia lo stop. Pizzarotti sindaco sottovaluta. Pizzarotti costruttore ricorre al Tar. La città, che già gli ha fatto progettare una metropolitana, mai realizzata, gli presenta un'altra delusione.
Si dirà: un aeroporto e il suo sviluppo sono più importanti dell'ennesimo supermercato. Peccato che da anni lo scalo di Parma non sappia se decollare o «derubricarsi» a campo volo. Di proprietà per il 78% di un fondo austriaco, quindi privato, ha inanellato una serie di sciagurate partnership. Risultato: nella città che ospita l'autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non c'è nemmeno il volo per Bruxelles. Mentre si progetta una nuova torre di controllo e si favella di ampliare l'aerostazione, dal «Verdi» di Parma a decollare sono soltanto un sacco di soldi (privati).
Un paradosso: il Comune, mini azionista del «Verdi», pur annunciando che si opporrà al ricorso di Pizzarotti, potrebbe trovarsi cornuto e mazziato a dover risarcire un costruttore per tutelare un aeroporto che rischia il declassamento.

La politica dei piccoli passi, di chi va in bici e non in aereo, di chi preferisce non solo l'orto sociale al centro commerciale ma anche il pagamento di penali salate all'investimento, rischia di essere un viaggio a corto raggio.

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