RomaCelle affollatissime, alto tasso di suicidi e troppi detenuti in attesa di giudizio. L'Italia ancora una volta finisce sul banco degli imputati con l'accusa di non rispettare i diritti umani nelle carceri. Il Consiglio d'Europa ha appena pubblicato il Rapporto 2012 sugli istituti di pena che conferma in sostanza la sentenza emanata dalla Corte di Strasburgo poco più di un anno fa. L'Italia venne condannata per la violazione dell'articolo 3 della Corte Europea che proibisce trattamenti disumani e degradanti. Una condanna conseguente al ricorso a Strasburgo presentato da alcuni prigionieri di Busto Arsizio e Piacenza che avevano denunciato di avere meno di tre metri quadri di spazio «personale» a disposizione.
Impossibile per Strasburgo non considerare degradante e disumano costringere 145 persone in uno spazio che ne può contenere al massimo 100. È il sovraffollamento, infatti, il primo problema delle nostre prigioni: 66.271 detenuti per 45.568 posti disponibili ovvero 145,4 prigionieri per 100 posti contro una media di 98 su cento. Siamo la maglia nera tra i 28 paesi Ue mentre, allargando ai 47 che fanno parte del Consiglio d'Europa, diventiamo appena secondi dopo la Serbia, che ha un rapporto di 160 detenuti ogni 100 posti.
Non solo. Il nostro paese, purtroppo, registra anche un alto numero di suicidi in cella, siamo secondi soltanto alla Francia che detiene il triste record di 100 suicidi. Nel 2011 63 persone si sono tolte la vita nelle carceri italiane, 57 in Inghilterra e Galles e 53 in Germania. Ma è l'Ucraina lo Stato dove si muore di più in carcere, 1.009 persone; segue la Turchia con 270 e la Spagna con 204.
Chi sono i detenuti in Italia? Hanno un'età media di 37 anni, sono quasi tutti uomini (le donne sono soltanto il 4,3 del totale della popolazione carceraria) e per il 35,9 per cento sono stranieri, ovvero 23,773 persone.
Perché si trovano in carcere? Molti di loro forse non dovrebbero neppure essere prigionieri. Questo è l'altro nodo che l'Italia non riesce a sciogliere. Nella popolazione carceraria sono troppi i detenuti in attesa di giudizio. Uno scandalo tutto italiano perché il nostro paese è al primo posto tra i 28 Ue con 12.911 persone che devono essere processate e tra queste sono 10.717 gli stranieri. Quanti di loro saranno poi effettivamente condannati? In quanti stanno scontando ingiustamente una pena «preventiva» che in realtà non verrà mai comminata?
Nel nostro paese si finisce in carcere soprattutto per reati legati allo spaccio di droga anche questo è un record tutto italiano che ha il più elevato numero di detenuti per questo tipo di reati: il 38,8 per cento dei condannati contro una media europea del 17,1. Soltanto lo 0.7 per cento dei detenuti invece è in carcere per reati legati alla criminalità organizzata. Tra i pochi dati «positivi» lo scarso numero di fughe: soltanto 5 nel 2011 contro le 33 della Svizzera, seguita dall'Austria con 30 e dalla Francia con 29. Nonostante le pessime condizioni lo Stato italiano non spende poco per i detenuti: 123,75 euro al giorno contro una spesa media europea di 103 euro.
Il Rapporto registra però un miglioramento perché tra il 2011 e il 2012 sono diminuiti i detenuti, da 67.104 a 66.271, mentre sono aumentate le guardie carcerarie da 35.458 a 36.794.
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