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Casa di Montecarlo, nel pc di Corallo tutti i segreti dei fratelli Tulliani

Nuova rivelezione dell'Espresso. Il pc nelle mani degli inquirenti: lì ci sarebbero i segreti sugli affari della compagna e del cognato di Fini

Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani
Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani

Un altro terremoto rischia di scuotere il presidente della Camera Gianfranco Fini. La verità sui rapporti tra i fratelli Tulliani e il re delle slot machine Francesco Corallo sarebbe contenuta all'inerno di un computer che i magistrati hanno sequestrato proprio al padrone del gruppo Atlantis-Betplus nel novembre dello scorso anno. Secondo quanto rivela l'Espresso (leggi l'articolo), sull'hard disk sarebbero gelosamente custoditi numerosi documenti che fanno ipotizzare agli inquirenti l'esistenza di "rapporti economici" tra Giancarlo ed Elisabetta Tulliani e almeno una delle società di Corallo, nato a Catania ma trapiantato ai Caraibi.

Un'altra tegola. Un altro pesante schiaffo a Fini che, il 25 settembre del 2010, aveva promesso: "Se dovesse emergere che l’appartamento di Montecarlo appartiene a Giancarlo Tulliani lascerò la presidenza della Camera". Eppure, nemmeno le ultime rivelazioni fatte dall'Espresso (leggi l'articolo), che hanno dimostrato come James Walfenzao fosse un fiduciario dello stesso Tulliani che ha usato i suoi servizi per aprire proprio una società di compravendite immobiliari a Saint Lucia, nei Caraibi. "Dal punto di vista giudiziario - spiega l'Espresso - la sorte di queste nuove carte è stata però diversa rispetto a quella dei documenti emersi la scorsa settimana". In quel caso le copie dei passaporti dei Tulliani e il modulo per l'apertura di un conto corrente a Saint Lucia riferito a Giancarlo sono stati depositati nel procedimento in corso contro Corallo perché contribuiscono a provare il rapporto fra il padrone dell'Atlantis e James Walfenzao, il fiduciario che figura come rappresentante legale di alcune delle società off-shore che controllano il colosso delle slot-machine. Quelle carte, infatti, erano state inviate via fax dagli uffici di Roma di Atlantis e quelli di Montecarlo di Walfenzao che, per inciso, è lo stesso fiduciario che si è occupato dell'acquisto della casa di An nel principato.

Adesso nuovi particolari sembrano mettere insieme il puzzle di un giro d'affari che, a lungo, molti hanno fatto finta di non vedere. A sollevare un nuovo polverone è, appunto, il contenuto del pc che metterebbe in luce i rapporti personali dello stesso Corallo (ad oggi latitante con l'accusa di aver pagato i vertici della Banca Popolare di Milano per ottenere ingenti prestiti) con la compagna di Fini.

L’imprenditore risulterebbe, quindi, l’unico a poter utilizzare e divulgare le carte, anche se i legali della Betplus hanno subito smentito l'esistenza dei documenti: "Non siamo assolutamente coinvolti nelle vicende sulla casa di Montecarlo".

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