Caso Sallusti, pm pronti a chiedere svuotacarceri per tutti

I pm milanesi in rivolta contestano i domiciliari al direttore: pronti a inondare la Procura con centinaia di richieste di domiciliari

Caso Sallusti, pm pronti a chiedere svuotacarceri per tutti

In Procura a Milano si è scatenato un putiferio. Il capo dei pm meneghini, Edmondo Bruti Liberati, ha chiesto per il direttore Alessandro Sallusti la possibilità di trascorrere i quattordici mesi di carcere agli arresti domiciliari. La proposta si basa su un'interpretazione della legge svuotacarceri che in passato nessuno aveva mai tentato. E che mette sul piede di guerra i pm.

Se il giudice della Sorveglianza, Guido Brambilla, dovesse dire di sì alla richiesta di Bruti Liberati, la protesta dei pubblici ministeri che si occupano dell'esecuzione delle pene non si farebbe attendere. E sarebbe clamorosa. Secondo quanto si dice a Palazzo di Giustizia, i magistrati sarebbero pronti a inviare centinaia di fascicoli relativi a condannati che avrebbero diritto allo stesso trattamento di Sallusti, secondo l'interpretazione di Bruti Liberati.

I giudici della Sorveglianza sostengono che come Sallusti, avrebbero diritto ai domiciliari anche tutti quei condannati che, per mancanza di soldi per pagare un avvocato o perché irreperibili, non sono in grado di presentare

richiesta entro i trenta giorni previsti dalle legge dal momento della condanna definitiva. Se non socialmente pericolosi e con pene sotto i 18 mesi di carcere - spiegano i pm - dovrebbero avere la stessa sorte del direttore.

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