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Caso Unipol, i giudici rinviano la sentenza su Silvio Berlusconi a dopo le elezioni

Le toghe del caso Unipol accolgono la richiesta dei legali di Silvio Berlusconi di spostare l'udienza dopo le elezioni: "E' un diritto". Contraddetta la decisione presa sul caso Ruby

Caso Unipol, i giudici rinviano la sentenza su Silvio Berlusconi a dopo le elezioni

Giudici che dicono una cosa, giudici che ne dicono un'altra. A due giorni dalla decisione del tribunale del caso Ruby, che ha respinto la richiesta di sospendere il processo durante la campagna elettorale avanzata dai legali di Silvio Berlusconi, i giudici del caso Unipol accolgono la richiesta, avanzata anche qui dai legali del Cavaliere. Le leggi, l'imputato e le elezioni sono le medesime. Ma qui il processo si ferma, e riprenderà solo il 7 marzo, dopo il voto per le politiche e le regionali.

É bastata una breve camera di consiglio al tribunale presieduto da Oscar Magi per accertare che la richiesta dell'imputato Berlusconi rientra in pieno nelle ipotesi per cui il codice penale ammette la sospensione del processo. "Nel caso in questione - si legge nell'ordinanza di Magi - si tratta di riconoscere esigenze legate all'esercizio di un diritto costituzionalmente riconosciuto, quale quello di cui all'articolo 51 della Costituzione. Si tratta quindi di ipotesi di sospensione facoltativa rimessa alla valutazione discrezionale del giudice procedente che tiene conto dello stato del procedimento e degli effetti nell organizzazione del ufficio". L'articolo 51 citato da Magi é quello che sancisce il diritto di tutti i cittadini a partecipare alla vita politica della Nazione. E la candidatura alle elezioni è per Silvio Berlusconi parte di questo diritto.

Decisivo, per convincere Magi ad accogliere la richiesta, é lo stato di avanzamento del processo, che è arrivato alle ultime conclusioni: sono state pronunciate sia l'arringa dell'accusa che le requisitorie delle difese, manca quindi in sostanza solo la sentenza. Ma anche nel caso Ruby il processo é agli sgoccioli, visto che Ilda Boccassini sta per prendere la parola per le sue richieste di condanna. Ma lí il giudice Giulia Turri ha rifiutato la moratoria, decidendo di portare avanti il processo a tappe forzate anche a costo di arrivare a una sentenza sotto elezioni.

Qui invece tutto si ferma, perché il giudice Magi nella sua ordinanza ha escluso esplicitamente che la richiesta di Berlusconi abbia fini dilatori, ovvero l'obiettivo di perdere tempo. Contro l'ex premier, accusato di avere fatto pubblicare sul Giornale l'intercettazione ancora segreta tra il segretari dei Fs Piero Fassino e il numero uno di Unipol Giovanni Consorte, il pm Maurizio Romanelli ha chiesto una condanna a un anno di carcere.

Per Paolo Berlusconi, editore del Giornale, la richiesta é stata di tre anni e tre mesi.

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