L'annunciato redde rationem non c'è stato. Un po' perché non è esattamente il momento per gettare le basi di quella che potrebbe facilmente trasformarsi in una crisi di governo, un po' perché lo stesso Berlusconi continua a ripetere in privato ancora lunedì ad Arcore che questo «è il migliore dei governi possibili». Così, la riunione del gruppo parlamentare alla Camera scorre via piuttosto sotto tono, al netto delle scontate tensioni tra falchi e colombe e delle imperdibili polemiche tra chi non vede di buon grado eventuali rivoluzioni nel partito e chi invece non vede l'ora di ribaltare il tavolo di via dell'Umiltà.
Dettagli, nella sostanza. Perché alla fine il Pdl resta il partito dove a decidere è solo uno e si dovrà quindi aspettare che sia Berlusconi a prendere quelle del caso. Un Cavaliere che ieri è rimasto in quel di Arcore e che al momento pare intenzionato a prendere tempo sulle due questioni chiave: il voto sulla vicepresidenza della Camera alla Santanchè e il ritorno a Forza Italia. Prendere tempo, sia chiaro, non perché non sia convinto che l'ex sottosegretario sia la scelta giusta, ma perché in molti a torto o a ragione - gli hanno fatto notare che andare alla conta sulla Santanchè oggi potrebbe dare il là a una crisi di governo. Il Pd, infatti, continua a porre il veto e se davvero il candidato del Pdl non passasse non sarebbe possibile non prenderne atto visto che pure le più colombe non possono accettare che i democratici si mettano sul piedistallo a dare patenti di presentabilità continuando a non rispettare accordi già presi: è successo sul voto per il capo dello Stato, sulla presidenza della commissione Giustizia a Nitto Palma e ora sul successore di Lupi.
Una forzatura del calendario che Alfano come pure Brunetta non sembra vedere di buon grado potrebbe essere dunque rischiosa, anche se sembra che la Santanchè non sia contraria a una simile eventualità. Nel gruppo, però, sono in molti ad auspicare che il conflitto permanente tra le due anime del partito segni un momento di tregua perché spiega la vicecapogruppo vicaria Gelmini nel corso del suo intervento «dobbiamo cercare di fare la sintesi tra posizioni che sono diverse ma che comunque da sole non rappresentano il tutto» altrimenti «facciamo la fine del Pd che vive un congresso permanente». Né falchi né colombe, insomma. «Falombe», la butta lì Sisto battezzando la nuova specie ornitologica. Che non sembra dispiacere al «deputato semplice» Fitto che durante la riunione ha chiesto ad Alfano «un luogo di discussione perché non possiamo più accettare provvedimenti a scatola chiusa».
Berlusconi, dunque, potrebbe decidere di non forzare sui tempi per evitare incidenti in Aula. Come pure sembra voglia fare le cose con calma sul fronte Forza Italia. Il ritorno alle origini non è in discussione, ma sembra che martedì il Cavaliere abbia avuto ad Arcore una lunga riunione sulla comunicazione con Palmieri responsabile di tutte le iniziative su internet e che la tempistica degli appuntamenti che si stanno studiando guardi a settembre. D'altra parte, anche nel '93 servirono quasi sei mesi per affinare il progetto da quando a giugno Urbani si presentò con i primi report. Detto questo è già stato deciso che il logo sarà esattamente quello del '94 mentre il sito internet della nuova Forza Italia è di fatto già pronto.
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