Oggi, come da tradizione, dedicherà la giornata ad azienda e famiglia. Ed è probabile che ancora una volta Silvio Berlusconi sentirà ripetere i consigli di chi, come Fedele Confalonieri, gli ribadirà l'esigenza di dare una scossa di rinnovamento a Forza Italia. Il Cavaliere, però, ha anche promesso di mediare rispetto alle richieste di chi, nella vecchia guardia azzurra, lo sollecita affinché tenga in considerazione le motivazioni di tutti quelli che gli sono rimasti fedeli dopo lo strappo di Angelino Alfano.
La mediazione è nelle sue mani: da una parte Gianni Letta e i vertici Mediaset che spingono perché si dia un ruolo apicale alla new entry Giovanni Toti, dall'altra l'establishment di Forza Italia che sollecita una rivoluzione per gradi che eviti, quindi, di alimentare i malumori (per usare un eufemismo) che già le nomine dei coordinatori regionali hanno determinato. Quella che comincia oggi dovrebbe dunque essere la settimana decisiva: d'altra parte il Cavaliere vorrebbe arrivare all'appuntamento del 26 gennaio data del ventennale del messaggio tv della discesa in campo con la squadra al completo. L'evento si terrà al Palalottomatica di Roma, dove sarà necessario portare diecimila persone. La collaborazione della macchina organizzativa del partito, quindi, non può essere ininfluente. Il Cavaliere sa - perché Denis Verdini glielo ha ripetuto almeno in un paio di faccia a faccia la scorsa settimana che nominare il direttore di Tg4 e Studio Aperto come plenipotenziario del partito rischia di scatenare insoddisfazioni difficili da gestire. I big di piazza San Lorenzo in Lucina negano però pubblicamente che ci sia un rischio di scissione, nonostante al Cavaliere l'ipotesi sia stata da più parti prospettata negli ultimi giorni. Non solo dai «soliti» falchi, ma anche da alcune frange più moderate del partito che per la prima volta hanno deciso di puntare i piedi. Berlusconi, però, nelle sue ultime dichiarazioni pubbliche ha fatto chiaramente capire che il partito è lui e di voler giocare in prima persona la campagna elettorale, fosse anche solo quella per le europee. Lo stesso Toti, d'altra parte, avrebbe mostrato la sua irritazione per la fase di impasse in cui si è entrati. Per questo in settimana l'ex premier dovrà sciogliere il nodo: farlo coordinatore unico di Forza Italia o, come chiedono i big azzurri, dargli un ruolo di vertice - ma sostanzialmente rappresentativo più che organizzativo come quello di vicepresidente o portavoce. Contemporaneamente l'ex premier dovrebbe nominare i componenti di quell'ufficio di presidenza che ormai da settimane gli viene con insistenza chiesto dalla vecchia guardia.
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