Il Cav: "La sinistra vuole eliminarmi"

Berlusconi telefona ai club in Sicilia e va all'attacco sui golpe subiti: "Oggi in Italia non c'è democrazia"

Il Cav: "La sinistra vuole eliminarmi"

Roma - Quattro golpe in vent'anni, un solo obiettivo: eliminare Silvio Berlusconi dalla vita politica italiana. Obiettivo raggiunto? Non poi tanto, se il Cav è ancora al centro della scena politica italiana. La ricostruzione è dello stesso leader di Forza Italia, in collegamento telefonico con Taormina per il primo meeting Fi-Club Forza Silvio: «Voi siete coscienti che, in questo momento, il nostro non è un Paese che vive nella democrazia. Ci sono stati quattro colpi di Stato: nel 1992-93, nel 1994, nel 2011, e la quarta volta è stata quella di far fuori Berlusconi rendendolo incandidabile per consentire alla sinistra di prevalere sul centrodestra». Ora la sinistra è di fatto alla guida del Paese, senza uno straccio di legittimazione popolare. E senza capacità. «La sinistra, che non è capace di governare una città, pretende di saper governare il Paese, questa è una verità che non viene mai raccontata ma annegata in un mare di bugie, di silenzi, di manomissioni della realtà. C'è quasi una legge non scritta, quello di non dire che la nostra presenza in politica abbia prodotto dei buoni frutti per il Paese». A proposito dei suoi governi, Berlusconi rivendica di aver «realizzato in proporzione ai 9 anni al governo più cose noi di tutti i 50 e più governi che ci hanno preceduto dal 1948 a oggi». Gli brucia, per dire, l'emergenza munnezza. «In 58 giorni - ricorda - abbiamo sgombrato Napoli e la Campania dai rifiuti ribaltando quell'immagine internazionale che era per me una tragedia. E adesso in una trasmissione uno ci ha accusato di aver bluffato perché i rifiuti sono tornati a Napoli».

La passione per la politica, quella però non deve spegnersi mai. «Dobbiamo credere tutti nella follia a cui ci stiamo dedicando, a cui mi sto dedicando con tanta passione», ovvero portare a occuparsi della cosa pubblica «i milioni di italiani che vivono con fastidio e indifferenza» la politica, «i 24 milioni di italiani che dichiarano di non voler votare». Il banco di prova saranno le prossime elezioni europee: «Dobbiamo riuscire a convincere» gli italiani «a scendere in campo, con Fi, a interessarsi personalmente di quello che è il nostro comune destino e non lasciare che il disgusto per la cattiva politica prevalga e che tenga lontano il 50 per cento degli italiani». Quindi basta alibi: «Soltanto impegnandoci personalmente potremo veramente pensare di cambiare il futuro del nostro Paese e di fare del nostro Paese un paese finalmente democratico e che possa confrontarsi ad armi pari con gli altri Paesi dell'Occidente e garantire a tutti i suoi cittadini prosperità, democrazia e libertà».

Berlusconi si è anche occupato delle vicende siciliane, parlando di «immobilismo veramente inaccettabile» da parte della giunta Crocetta, i cui ultimi risultati sono «la finanziaria di fine anno bocciata dal commissario dello Stato, una riforma delle province che qualcuno ha definito un aborto, il non utilizzo dei fondi strutturali Ue, l'assenza di credito e di ossigeno per le imprese». Quindi non può che esserci «un'opposizione dura» anche se «di proposta, visto che siamo persone positive».

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