RomaCome se si fosse rotto un argine, il Pdl è un fiume in piena. Il passo indietro e la benedizione delle primarie di Berlusconi dà la scossa al partito ed è un diluvio di dichiarazioni. Applaude La Russa: «Chi si aspettava un arroccamento di Berlusconi o un atto di egoismo politico è servito. Berlusconi dimostra con generosità di voler ridare al popolo di centrodestra la prospettiva già indicata con la scelta di Alfano a segretario». Idem Frattini, da sempre alfanianissimo: «Mi auguro che Alfano elabori una proposta sostenibile per le primarie e in vista di ciò la sosterremo. Ora si apre il cantiere dei moderati italiani». Cicchitto e Quagliariello ringraziano il Cavaliere: «Un gesto di grande nobiltà politica che rende più unito il Pdl e il centrodestra e riapre la partita per il governo del Paese». La Meloni esulta: «Entusiasta»; e così fa Gasparri: «Quella di celebrare le primarie il 16 dicembre è una decisione generosa, aperta al futuro, che mobilita e rilancia il popolo del centrodestra». E, per restare nel mondo della destra, pure Alemanno si esprime: «Tutti ce lo aspettavamo. Berlusconi si conferma un grande leader». Corsaro pensa già ai prossimi nodi: «Ora chi si candida alle primarie dica dove intende portare il centrodestra, e con chi». Il più berlusconiano degli ex aennini, Matteoli, commenta: «Da grande leader, Berlusconi con il suo gesto non fa un passo indietro in politica, offre invece una grande opportunità ai moderati per unirsi». E Ronchi vede già le primarie aperte a tutti i moderati: «È l'inizio di una nuova stagione del centrodestra».
Anche da parte degli ex azzurri si plaude alle primarie. Crosetto, che da tempo le chiedeva, dice: «Sono contento che il passo avanti in tal senso lo abbia fatto Berlusconi. Ci saranno almeno tre o quattro candidati». L'ex ministro Bondi parla di evento storico: «La decisione di Berlusconi ha un valore politico e umano pari a quello che ebbe nel 1994 l'annuncio della sua discesa in campo». Da Fitto arriva l'encomio: «Sento di dover ringraziare Berlusconi per quello che ha fatto per questo Paese e per le opportunità che ha dato a tutti noi». Lupi lo osanna: «Ha dimostrato di essere uno statista che ama le future generazioni». Idem Gelmini: «Per la seconda volta ci insegna la virtù della rinuncia e ci responsabilizza di fronte alle prossime sfide». Osvaldo Napoli guarda oltre: «Adesso basta con strappi e strappetti: serve un bagno di democrazia» e l'ex ministro Bernini lancia un messaggio all'Udc: «Ora tutti coloro che sono alternativi alla sinistra non avranno più alibi sulla costruzione della casa dei moderati».
Fuori dal coro Michaela Biancofiore: «Per l'affetto che nutro nei suoi confronti sono felice per lui perché in caso contrario sarebbe diventato bersaglio di una parte della magistratura, della solita sinistra e purtroppo osteggiato anche all'interno della sua stessa famiglia politica, come da venti anni a questa parte. Per il Paese, oggi viceversa è una pagina triste». E pure Galan non se la sente di applaudire: «Provo un grande dispiacere. Lascia il più innovatore, fantasioso e bravo di quei politici che sono apparsi sulla scena italiana dal dopoguerra ad oggi».
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