Rosario Rasizza è l'ad di Openjobmetis, fra le più importanti Agenzie per il lavoro italiane. Perchè a un giovane che cerca lavoro conviene rivolgersi a un'Agenzia?
«Cercare lavoro è un lavoro: non si improvvisa. Bisogna cominciare a farlo appena possibile, e affidarsi a chi lo sa fare. Il nostro business è proprio questo: fare incontrare domanda e offerta di lavoro. In Italia esistono circa cento Agenzie per il lavoro autorizzate dal ministero, con una rete di 2.500 filiali su tutto il territorio, a cui rivolgersi, senza sostenere alcun costo. L'Agenzia conosce il territorio, sa quali aziende stanno cercando personale e quali figure professionali richiedono e può indirizzare il candidato nel migliore dei modi. È meglio mandare 100 curriculum alle aziende giuste che spararne mille nel mucchio».
Che tipo di competenze sono più richieste?
«Premetto che ogni territorio ha le sue specificità: il distretto delle calzature non è quello dei mobili, per esempio. Ma il mercato chiede sempre e comunque professionalità: bisogna saper fare un mestiere, fare una sola cosa ma farla bene».
Ma se un giovane non comincia mai a lavorare, come può raggiungere l'esperienza e la professionalità richieste?
«È vero, ma già l'approccio alla prima volta lavorativa dice molto della persona. «Mettimi alla prova»; è la frase chiave a cui ispirarsi. Quindi è fondamentale mostrare disponibilità, affidabilità, ma anche, perchè no, inventiva: per esempio c'è chi propone propri lavori, giovani architetti che arrivano con i bozzetti».
Per chi deve ancora scegliere, su quali settori consiglierebbe di orientarsi?
«Mancano i mestieri: i giovani che vogliono impararli hanno ottime possibilità, dall'idraulico al pasticcere. Poi tutti i servizi alla persona: abbiamo dovuto selezionare e portare infermieri dall'estero per far fronte alle richieste, e solo ora il trend sta cambiando. Anche l'assistenza agli anziani richiede sempre più competenze: la badante non basta più, serve chi sappia misurare la pressione e somministrare medicinali sotto controllo medico».
Dal curriculum al primo colloquio: che consigli può dare?
«Per il curriculum va bene il formato europeo, reperibile su Internet, da compilare ordinatamente, specificando competenze ed eventuali esperienze. Inutile dire che ai colloqui bisogna presentarsi puntuali e vestiti in modo adeguato: le aziende inoltre apprezzano chi si mostra tranquillo e sicuro di sè. Spesso accompagniamo noi il candidato al primo incontro con l'azienda, soprattutto i più giovani. Se tutto va bene, poi, ci occupiamo delle pratiche per l'assunzione».
E se invece l'esito non è quello sperato?
«Riconvochiamo il candidato, cerchiamo di analizzare con lui che cosa non ha funzionato e si inizia un'altra ricerca. Perchè ogni candidato per noi è una risorsa preziosa».
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