Parigi Chanel dà i numeri e non solo per le scarpe da ginnastica che hanno sfilato l'altro ieri con la collezione couture della prossima estate, ma anche e soprattutto per la clamorosa pubblicazione dei risultati finanziari 2012 da parte di ChallengeS, il settimanale economico francese controllato da Le Nouvel Observateur. «L'utile netto è di 1,56 miliardi di dollari a fronte di una cifra d'affari globale di 6,3 miliardi di dollari in crescita del 7 per cento mentre l'utile operativo pari a 1,46 miliardi di dollari cresce del 17 per cento» recita l'articolo spiegando poi che il marchio ha una redditività netta del 25 per cento, ben superiore a quella dei concorrenti tipo LVMH (12 per cento) ed Hermes (21 per cento). «Un altro indicatore dell'insolente salute finanziaria del gruppo sta nel valore delle stock options concesse ai dirigenti.
È quasi quadruplicato in quattro anni: da 536 dollari nel 2008 ai 1836 dollari del 2012» conclude Challenges rivelando che questi dati derivano dalla riunione di bilancio che si è tenuta lo scorso 19 novembre a Zoetermeer, una cittadina dei Paesi Bassi tra l'Aja e Amsterdam.
Si tratta di un vero e proprio scoop perché la maison che appartiene ai fratelli Alain e Gérard Wertheimer non comunica mai le proprie cifre e ha sempre dato prova di estrema riservatezza per tutto quello che riguarda la proprietà.
Ecco perché in questi giorni a Parigi c'è chi dice che l'attuale fuga di notizie non sia affatto casuale e che stiano per succedere cose molto grosse nella stanza dei bottoni di rue Camion.
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