U n Grillo salterino: salta l'intervista a Sky, salta il contraddittorio e saltano pure i nervi al popolo delle Cinque Stelle. Di fatto il comico fugge: scappa dalle domande. Meglio, molto meglio i monologhi in piazza davanti ai propri tifosi. Meglio non dover spiegare, per esempio, dove trovare la copertura dell'abolizione dell'Imu, uno dei cavalli di battaglia dei grillini. Eppure il contraddittorio, per la prima volta in questa campagna elettorale, era a un passo. Grillo in televisione sarebbe stata una notizia già di per sé. Doveva andare in onda ieri sera, alle 20.30, per mezz'ora. Un faccia a faccia con il giovane giornalista di SkyTg24 Fabio Vitale che segue la campagna del comico. Sarebbe stato un colloquio via cavo. Il cronista in studio e Grillo in camper. Niente salotti, niente studio tv e soprattutto niente confronto con altri leader politici. Poi, il repentino dietrofront: tutto annullato, nessuna intervista nonostante le trattative, dicono a Sky, siano state lunghe e tortuose. L'emittente avrebbe preferito metterlo a confronto con altri ma Grillo è stato tranchant. O alle mie condizioni o niente. Affare fatto. Ma poi il comico ci ha ripensato: black out. Lo stesso Vitale spiega: «Sabato sera ci è arrivata una comunicazione da parte dello staff di Grillo in cui si diceva che questo non è più il momento opportuno per fare un intervento televisivo». Poi, ieri, Grillo ha twittato il suo ripensamento.
Il leader del Movimento era sempre fuggito dal piccolo schermo, preferendo i bagni di folla nelle piazze. E per dare una spiegazione alla sua capriola, sul suo blog è comparso il seguente messaggio: «Ci sono due modi per fare campagna elettorale. Il primo è serviti e riveriti nei salotti tv magari con trasmissioni cucite addosso. Noi preferiamo il secondo: nelle piazze, tra la gente. Perché la politica è della gente». Poi, in serata a Savona, durante il suo comizio fa un accenno: «I politici vanno in tv, ma che cosa ci vanno a fare? Io ho rifiutato, e credo di aver fatto bene. Questi vanno e poi dicono tutto e il contrario di tutto. Sono dei ridicoli, devono andare a casa», ringhia.
Motivazione sufficiente? Non molto. Tant'è vero che il suo popolo si divide ma la maggioranza arriccia il naso. Il più educato dice «Peccato. È un dietrofront che demotiverà molti... Era un evento che aveva creato attesa». Più duro un altro: «Perché hai preso una decisione così folle? O non organizzavi proprio l'intervista... Ma arrivato a questo punto la cosa si fa controproducente, sono tutti delusi». E poi: «Se iniziamo così, con promesse che non si mantengono... Iniziamo male». Un altro ringhia: «Ti do una notizia: fare voltafaccia alla Berlusconi non ti fa guadagnare voti, te li fa perdere... Il mio di sicuro». Mentre c'è chi taglia corto: «Hai fatto la figura del nanetto». E pure una tal Marisa affonda la lama: «Hai dato una parola e non l'hai mantenuta... Non sei migliore degli altri nel prendere per i fondelli i cittadini...».
Il dubbio resta quello che Grillo non sia fuggito soltanto al faccia a faccia con gli altri leader in corsa ma lo abbia fatto persino alle domande del cronista di Sky, dando così corpo alla tesi dei due epurati del Movimento, Giovanni Favia e Federica Salsi. I quali, ex pentastellati, avevano graffiato: «Grillo in tv non è certo una novità - aveva detto Favia -. Ogni giorno, tutti i talk show lo trasmettono, a reti unificate e senza un contraddittorio, peggio di Berlusconi nella volontà di sottrarsi allo stesso».
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