Chi è

Sergio D’Elia nasce a Pontecorvo (Fr) il 5 gennaio 1952. Si trasferisce a Firenze nel ’71, dove si iscrive a Scienze Politiche e frequenta ambienti anarchici: gravita tra «Potere Operaio» e «Senza Tregua» prima di entrare in «Prima Linea», gruppo terroristico di estrema sinistra di cui diventa dirigente. In questi anni viene arrestato due volte, per resistenza a pubblico ufficiale nel ’72 e nel ’77 per ricettazione di materiale rubato nelle facoltà occupate. Il 20 gennaio ’78 alcuni membri di «Prima linea», in un tentativo di evasione dal carcere delle Murate di Firenze, uccidono l’agente Fausto Dionisi. D’Elia non partecipa al blitz ma viene condannato a 30 anni, secondo la legislazione anti-terroristica d’emergenza, per banda armata e concorso in omicidio in quanto ritenuto a conoscenza del piano. In appello la pena è ridotta a 25 anni, di cui ne sconta solo 12. Nel ’93 fonda con la moglie Mariateresa Di Lascia la Onlus «Nessuno tocchi Caino» per la promozione della moratoria della pena di morte.

Nel 2000 viene avviata la pratica di riabilitazione presso il tribunale di Roma, che alla fine cancella le pene accessorie, consentendo l’eleggibilità di Elia a cariche pubbliche. Alle politiche del 2006 è eletto alla Camera per la Rosa nel Pugno, suscitando forti proteste da parte della famiglia Dionisi e di sindacati delle forze dell’ordine.

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