Ciro Esposito è tornato a Napoli. In una bara. Lo hanno accolto migliaia di persone davanti all'Auditorium di Scampia, dove è stata allestita la camera ardente e dove il ragazzo viveva con i suoi familiari e lavorava nell'autolavaggio paterno. L'autopsia avrebbe stabilito che Ciro è morto per un colpo di pistola sparato ad altezza d'uomo che lo ha raggiunto alla schiena: ha lacerato un polmone e si è fermato nella quinta vertebra. Sia la vittima che lo sparatore si trovavano in piedi. Gli inquirenti ritengono di avere individuato l'assassino in Daniele De Santis, ultrà romanista accusato dallo stesso Ciro, prima di morire. Esposito avrebbe infatti detto che De Santis quel giorno, dopo essere finito a terra, si rialzò e sparò.
Mazzi di fiori, sciarpe del Napoli ma anche di altre squadre sono state stese davanti all'autolavagio degli Esposito. I funerali saranno celebrati in piazza Giovanni Paolo Secondo con il rito evangelico. «È morto con il sorriso sul volto» ha detto Angelo Pisani, legale della famiglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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