La sorpresa e l'emozione. La lettera inviata da Marina Berlusconi al Giornale ha toccato i vertici di Forza Italia alla vigilia della riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati. L'emozione ce la racconta il segretario Antonio Tajani che ieri ha riempito il Teatro Carignano di Torino per la kermesse azzurra sul piano casa, dove alla fine il tema della giustizia ha innescato il suo intervento accorato, molto applaudito. E l'annuncio: "Siamo pronti a costituire i comitati referendari".
Vicepremier Tajani, la sentenza della Cassazione che ha spazzato qualsiasi illazione sui presunti legami tra la mafia e Silvio Berlusconi. Come l'ha vissuta attraverso la presa di posizione della figlia Marina?
"È stata una grande emozione. Io parlo di quarant'anni di battaglie sul tema della giustizia. Quarant'anni, perché ancora prima della discesa in campo del 1994, al Giornale combattevamo ogni giorno contro queste storture (prima di scalare i vertici della politica, Antonio Tajani era una delle firme di punta del nostro quotidiano ndr)".
E oggi quella sentenza quali spunti di riflessione le offre?
"Che avevano ragione noi. Un dolore durato trent'anni, un prezzo altissimo pagato per questa storia della mafia ai danni di Berlusconi, una vicenda che ha lasciato ferite profonde. Accuse assurde, inverosimili, inconciliabili con il suo modo di essere. Non potevano vincere con i numeri, perciò hanno cercato di offuscare la sua immagine".
Marina Berlusconi evoca una "luna nera" a proposito di una magistratura politicizzata e faziosa. E rilancia il tema della responsabilità civile dei magistrati. Cambierà qualcosa quando i magistrati sbagliano?
"In questi decenni sono riusciti a cancellare di fatto la decisione del popolo che si era espresso a favore nel 1987. La luna nera resta una piccola casta che detiene privilegi inaccettabili in democrazia. E questo va a danno anche di tanti magistrati che fanno il loro dovere. Ma la cosa più indegna sono quelli che si sono prestati a tutto questo".
In concreto, segretario Tajani, che cosa cambierà per la giustizia italiana con la riforma?
"Con l'approvazione di giovedì, la luna sarà un po' meno nera perché si chiuderà una stagione di giustizia ingiusta e i cittadini saranno maggiormente garantiti. Tutti i posti chiave nelle procure e nei tribunali sono stati accaparrati da Magistratura Democratica che ha relegato tante altre toghe a ruoli meno di potere. Non sarà più così, questa è una grande vittoria politica di Forza Italia. E poi andremo avanti sulla giustizia civile, la cui inefficienza costa al Paese 3-4 punti di Pil".
La scossa di Marina Berlusconi ha suscitato la replica velenosa di Cesare Parodi, presidente dell'Associazione nazionale magistrati: "Se ritengono di avere avuto giustizia, perché lamentarsi?". Come la interpreta?
"Non capisco la reazione del leader Anm. Si metta nei panni di chi ha subito ingiustizia, come Berlusconi che è stato scagionato adesso che non c'è più. Non gli hanno dato giustizia in vita e ora da lassù può vedere la fine dell'epoca delle calunnie. Le accuse di mafia non sono state un marchio di infamia, ma un marchio infame. Pensiamo anche al povero Marcello Dell'Utri che ne è uscito massacrato".
Tajani trattiene il fiato e poi sbotta, un fiume in piena: "Ogni giorno c'è un caso simile. Garlasco, gli arresti dell'inchiesta sull'urbanistica a Milano, messi dentro e poi messi fuori con il tatuaggio dell'infamia. Questi maneggiano la libertà delle persone come pacchi postali. Siamo il Paese di Cesare Beccaria eppure distruggono il diritto romano in violazione della nostra cultura giuridica.
Abbiamo visto anche procedimenti su fatti che non erano reato quando sono avvenuti. E sempre per parlare di Berlusconi, discutiamo anche come maturò la sua condanna in Cassazione. No, no, troppe cose in violazione della verità. Ma ora i nodi vengono al pettine...".