Le "pacifiche" piazze degli antagonisti si caratterizzano per una presenza sempre più massiccia di soggetti travisati e per un'organizzazione sempre più solida.
"Di fronte a uno Stato repressivo non si può lottare a volto scoperto", è il motto che accompagna i manifestanti, ed è presente in una serie di "card" che spiegano come scendere in piazza per evitare di essere riconosciuti, identificati e fermati. Difficile credere negli intenti pacifici quando al grido di "formare, resistere, colpire" si punta il dito anche contro i giornalisti, il cui diritto di cronaca tramite le immagini dei cortei diventa un'attività "nemica" da quelle parti, perché "agiscono senza il minimo riguardo per la tutela dell'individuo".
Tutto questo è presente in un prontuario a "puntate" pubblicato da una sedicente "brigata sanitaria", che presenta anche il cosiddetto "abbigliamento da protesta".
Secondo le indicazioni fornite, la "divisa del manifestante" tra le altre cose deve includere "qualcosa per rendere anonimi e non identificabili (ad esempio un passamontagna)" ma anche "cambio di vestiti in una busta di plastica, nel caso quelli indossati vengano contaminati" e "guanti resistenti se prevedi di maneggiare i lacrimogeni lanciati dalla polizia". Esistono anche manuali secondo i quali servono abiti di ricambio senza marchi, e neri per ridurre le possibilità di identificazioni dopo gli scontri. Sono consigli che si inseriscono in un lungo elenco di buone pratiche da adottare per contrastare le conseguenze degli scontri con la polizia e per essere pronti nel caso in cui si venisse arrestati come, per esempio, "scorta di medicinali da prescrizione per alcuni giorni" e "assorbenti (evita i tamponi: potresti non poterli cambiare in cella)".
Questo vademecum non si rivolge evidentemente a chi scende in piazza pacificamente e conferma implicitamente l'esistenza di frange antagoniste che partecipano alle manifestazioni con intenti illeciti, al punto da prepararsi preventivamente per un'eventuale reclusione.
Questo genere di manuali, che includono anche consigli prettamente sanitari come informazioni per il primo soccorso e fondamenti legali che spiegano quali sono i comportamenti sanzionabili, sono sempre più diffusi. Non solo si trasmettono sui social ma vengono spesso distribuiti durante le manifestazioni, soprattutto ai giovanissimi.
"Ora più che mai le violenze da parte delle forze dell'ordine sono perpetuate contro compagni e compagne. Dobbiamo riprenderci il controllo della situazione. Basta feriti per mano di mercenari di Stato, iniziamo a proteggere noi stessi e gli altri", scrivono presentando i manuali dei "perfetti antagonisti".FG