Ma Clini frena: «Cifre vecchie, attualizzarle è scorretto»

«In linea generale, i dati confermano che l'inquinamento ambientale associato alle attività industriali e cantieristiche dei decenni passati ha un ruolo significativo negli eccessi di mortalità rilevati per alcune tipologie di tumori», così il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha commentato il rapporto presentato ieri. Il responsabile del governo per le politiche ambientali, che è medico, ha però anche espresso perplessità sulla relazione diretta fra l'Ilva e la generalità dei contenuti del rapporto. «Trasferire i dati che riguardano la storia sanitaria di decenni alla situazione attuale dell'Ilva è un'operazione tecnicamente scorretta - ha detto il ministro -. Quei dati fanno riferimenti a una popolazione esposta da decenni a molti rischi ambientali: per esempio emerge in maniera molto significativa il dato dei tumori provocati dall'amianto, usato abbondantemente fino ai primi anni Ottanta nei cantieri navali. Mi sembra un po' azzardato affermare che i tumori per l'amianto siano riferibili all'Ilva». «L'industria siderurgica - ha proseguito Clini - come tutte le altre aziende dell'area industriale ha contribuito significativamente negli ultimi decenni all'inquinamento e per ciò anche a questo quadro di salute» ma a suo parere trasferire questi dati alla situazione attuale è «tecnicamente scorretto».
Distinguo a parte, il ministro ha ricordato che il protocollo d'intesa del 26 luglio sottoscritto da governo, Regione ed Enti locali e il successivo decreto legge del 7 agosto «sono finalizzati a rimuovere le condizioni di rischio ambientale che hanno progressivamente stretto Taranto nella morsa dell'inquinamento». E quanto all'eccesso dei tumori infantili, ha detto Clini, «richiede indagini accurate sulle possibili cause ambientali e sui meccanismi patogeni». «In ogni caso - ha spiegato - i dati sui tumori infantili confermano e rafforzano l'urgenza di un programma straordinario per il monitoraggio e la protezione della salute della popolazione di Taranto».
Insomma, il ministro non cambia linea: bisogna continuare a indagare, senza fermarsi alle risultanze di rilevazioni datata. E così fa infuriare i Verdi che, del tutto isolati, chiedono le sue dimissioni. «La situazione drammatica che vive la città di Taranto - dice il leader ambientalista Angelo Bonelli, - è uno scandalo non solo per l'Italia ma per tutta Europa. Sono profondamente indignato, e mi sento di rappresentare una grandissima parte dei cittadini di Taranto, per il fatto che il governo abbia presentato oggi e non prima che venisse chiusa il procedimento dell'Autorizzazione integrata ambientale i dati sulla mortalità e l'incremento drammatico dei tumori nella città di Taranto». Bonelli rincara la dose: «Per mesi abbiamo ascoltato il ministro Clini dire che non esisteva nesso causale tra Ilva e malattia e morti di Taranto. Per mesi abbiamo ascoltato Clini dire che i dati erano vecchi. Oggi che quei dati sono stati confermati e aggravati dal ministro della Salute, Clini deve dimettersi immediatamente senza aspettare nemmeno un minuto».


E non contento spara nel mucchio: «A questo punto aspettiamo con ansia di conoscere cosa emergerà dall'inchiesta sulle connivenze tra politica, pubblica amministrazione e azienda. È necessario che i magistrati facciano piena luce sul perché una situazione drammatica come quella dell'Ilva è stata tenuta nascosta fino a oggi».

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