Milano - Presidente Formigoni, lei dice che l’alleanza con la Lega è solida. Ma Maroni qualche giorno fa le ha tirato una stoccata mica da ridere.
«Assicuro che nel 2013 in Lombardia non ci sarà nessun tipo di elezione. Il rapporto con gli amici della Lega è saldo e va rilanciato».
Quindi dal palco di Assago, al congresso federale leghista di domani, si aspetta un messaggio da parte del Carroccio?
«Certamente. Del resto entrambi vogliamo stare assieme e ricostruire l’alleanza. E poi il Nord ha bisogno di noi».
Intende politicamente?
«Politicamente ed economicamente. Il Nord è in sofferenza ed è insofferente. Le imprese falliscono e la gente si sta allontanando dalla politica. E quando in Nord si ribella ha un modo di reagire tutto suo, non scende in piazza ma cerca soluzioni nuove».
Nuove tipo Grillo?
«No, ma da qualche settimana mi giunge voce che nelle cittadine lombarde sono in corso riunioni di cento, duecento imprenditori e liberi professionisti: cittadini che si stanno auto organizzando e che cercano leader al di fuori della politica. Dai politici sono delusi».
Ne ha parlato anche con Berlusconi?
«Si, con lui e con i vertici del Pdl. E lunedì ne parlerò anche con la Lega. È nostro dovere dare delle risposte innovative che non sono più né la secessione né i brodini caldi che arrivano da Roma».
Insomma, il Nord va riconquistato.
«Sì, e la questione settentrionale è più che mai aperta. Se ne tenga conto per le primarie, per disegnare le nuove alleanze, per prepararsi ai nuovi appuntamenti elettorali».
Cosa intende per questione settentrionale?
«La crisi sta mordendo più ferocemente al Nord, dove c’è molto meno impiego pubblico rispetto ad altre regioni e dove le piccole e medie imprese stanno chiudendo. Bisogna dare delle risposte».
Presidente, parla come un leghista.
«Parlo come chi vuole riportare al centro dell’attenzione la sofferenza del Nord. Non dimentichiamo che, anche se la lega ha i problemi che ha, la questione settentrionale non è tramontata. Il alcune regioni del sud l’evasione fiscale è altissima, ci sono sperperi e assistenzialismo. Già prima i cittadini del Nord andavano in bestia per questo. Ora, tartassati dalle tasse, ancora di più».
Dice che i lombardi si sentono presi in giro?
«Sono delusi, questo sì. E in serie difficoltà: l’80% degli esodati sono in Lombardia, Piemonte e Veneto. Si tratta di 300mila famiglie. Dobbiamo riconquistare la fiducia della gente che aveva seguito con entusiasmo la nostra proposta elettorale».
Come rinfrancare i rapporti tra alleati?
«Partendo proprio dal Nord. Per questo sarò a San Gallo al vertice delle riunioni dell’Arco alpino e affronterò la questione settentrionale anche con Zaia e Cota».
Assieme alla Lega dovrà anche gestire la questione Expo. O anche lei intende mollare il colpo?
«Macché.
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