di Riccardo Cascioli
Questa volta quel celebrato politologo di Giovanni Sartori s'è tradito: è accaduto nel tradizionale sermone catastrofista di Ferragosto che arriva puntuale sulla prima pagina del Corriere addirittura dal 1997, e dedicato quest'anno all'acqua. A un certo punto, per dimostrare la teoria del riscaldamento globale, ha scritto testualmente: «Quando ero ragazzo esistevano le stagioni, e il caldo cominciava di regola a metà luglio. Quest'anno a metà giugno era già molto caldo e da luglio siamo stati quasi arrostiti». Da qui la domanda sorge spontanea: ma quando è stato ragazzo quel discolaccio di Sartori? Ufficialmente è nato a Firenze il 13 maggio 1924. Dunque tra la fine degli anni '30 e l'inizio degli anni '40. Ma se andiamo a spulciare i dati della stazione meteo di Firenze Peretola, scopriamo che nel trentennio 1931-1960, il mese più caldo a Firenze è sempre stato luglio, perché il caldo estivo iniziava nella seconda metà di giugno e ad agosto iniziavano le prime piogge. Dice infatti un detto popolare toscano: «Le tre acque d'agosto con la buona stagione, valgon più del trono di Salomone». E tutti i dati confermano che a memoria d'uomo non c'è mai stata stagione estiva in Toscana dove un fresco fino a metà luglio fosse la regola. Insomma, quest'anno fa molto caldo, ma non è certo un fenomeno sconosciuto. Ma Sartori aggiunge anche: «Di pari passo, quando non occorreva, specie di inverno, siamo stati ripetutamente alluvionati», come se le alluvioni fossero una novità di quest'anno. Solo per stare alla Toscana e al fiume Arno in particolare, basterebbe solo citare la disastrosa alluvione del 1966, ma nel XX secolo si ricordano disastri anche nel 1913, 1920, 1937, 1944. Allora, se non è stato durante il '900, quando Sartori è stato ragazzo? Difficile dire una data precisa, per mancanza di dati confrontabili: però sappiamo che dopo secoli di Piccola era glaciale, con estati fredde, soltanto dopo la metà dell'800 cominciò la tendenza al riscaldamento.
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