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Cordata dei maltesi verso la vittoria: allo Ior De Franssu

Hanno vinto loro. Il cardinale australiano George Pell. E i maltesi. Impossibile in Vaticano avere certezze fino all'ultimo minuto, ma in linea generale i giochi sembrano fatti. Oggi dovrebbe avvenire il tanto atteso e discusso avvicendamento ai piani alti dello Ior: il banchiere tedesco Ernst von Freyberg dovrebbe firmare la lettera di rinuncia alla presidenza dell'istituto di credito; contestualmente al suo posto dovrebbe essere nominato il finanziere francese Jean- Baptiste de Franssu, da tempo in pole position. Già sabato scorso, gli occhi degli osservatori erano puntati sulla riunione del Consiglio per l'economia. L'assenza di de Franssu, autorevole membro dell'ente, avrebbe avuto un solo significato: il via libera ala presidenza dello Ior. E così è stato.
Si è imposta, in sostanza, la linea del cardinal Pell, il superministro dell'economia vaticana: Pell ha piegato le resistenze che si erano manifestate nei giorni scorsi a vari livelli e, soprattutto, ha avuto ragione delle perplessità di chi, dentro i Sacri Palazzi, non aveva nascosto il proprio stupore per il potere crescente dei cosiddetti maltesi, un gruppo di finanzieri ben introdotti in Vaticano, sponsorizzati proprio da Pell e guidati dal maltese Joseph Zarha.
Al C9, il meeting dei cardinali chiamati a dettare le linee guida della Chiesa in questa difficile stagione, Pell si era scontrato con Giuseppe Bertello, che chiedeva chiarezza e manifestava prudenza sulla svolta della Chiesa. Dubbi, secondo alcune indiscrezioni, erano stati espressi anche dal segretario di Stato Pietro Parolin che probabilmente non condivide l'impostazione di fondo della riforma disegnata dal decisionista Pell: l'australiano vuole mettere mano a tutto il segmento bancario e immagina un cambiamento in due tempi. Prima lo Ior e poi l'Apsa, il motore finanziario del Vaticano, che verrebbe spacchettato: l'Apsa ordinaria finirebbe sotto il controllo del Segretariato per l'economia, dove comanda sempre Pell, mentre l'Apsa straordinaria andrebbe sotto l'ombrello del Consiglio per l'economia e qui verrebbe affidata ad un comitato in cui a condurre le danze sono sempre Zarha e de Franssu. Game over, dunque, almeno per il primo capitolo. Sempre che non ci siano ripensamenti dell'ultima ora.
In ogni caso allo Ior la breve stagione di von Freyberg è arrivata al capolinea. Il banchiere tedesco ha fatto del suo meglio per mettere qualche toppa ai numerosi scandali dei mesi scorsi, ma la sua azione di risanamento pare non abbia incontrato il favore di Papa Francesco, sempre freddo con il banchiere tedesco.

Così Pell ha potuto insistere su de Franssu fino a fare piazza pulita delle possibili obiezioni.

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