L'ultima ricetta è stata pensata per investitori con maggiori competenze in campo finanziario e, soprattutto, abituati ad assumersi alti rischi al fine di inseguire rendimenti elevati. Fatte queste premesse una diversificazione valutaria di medio lungo termine davvero efficace è quella che prevede di scommettere sui fondi di investimento specializzati nei titoli obbligazionari dei Paesi emergenti senza copertura del rischio di cambio (in gergo tecnico local currency). In questo caso l'investitore punta alla possibile rivalutazione di divise che sono ritenute dagli esperti ampiamente sottovalutate come la rupia indiana, la grivnia ucraina, il dollaro di Honk Kong, il ringgit malese, il rand sudafricano, il baht tailandese, la rupia indonesiana e il dollaro di Taiwan.
Va tuttavia chiarito che sottoscrivere questo tipo di fondi obbligazionari Paesi emergenti ( in local currency) significa assumersi un profilo di rischio molto superiore ai prodotti monetari in valuta estera. Infatti, oltre alla componente valutaria, questi fondi sono esposti sia in Titoli di Stato che in prestiti obbligazionari delle società dei mercati emergenti: questo significa che ogni variazione dei tassi di interesse di questi Paesi influenza le quotazioni dei titoli in portafoglio aumentando la volatilità nel tempo del fondo.
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