Elezioni Regionali 2023

Il Pd liscia il pelo ai centri sociali: la mossa per un pugno di voti

Dalla Lombardia al Lazio, il Pd parla agli illegali: candidati a Roma due esponenti dello Spin Time, abusivi in un palazzo del centro. E a Milano Majorino sfila al Leoncavallo

Il Pd liscia il pelo ai centri sociali: la mossa per un pugno di voti alle Regionali

Il Partito democratico proprio non riesce a staccarsi dal mondo dei centri sociali: è troppo importante come bacino di voti ed è in nome di qualche punto percentuale in più, nella speranza di recuperare terreno sui candidati del centrodestra, che il Pd ora più che mai coccola chi vive nell'illegalità. Il primo di questa tornata è stato Pierfrancesco Majorino, che ha presenziato a un evento al Leoncavallo di Milano, storico centro sociale che non si riesce a sfrattare di rinvio in rinvio.

Per le elezioni regionali del Lazio, dove Francesco Rocca risulta essere nettamente in vantaggio rispetto ad Alessio D'Amato, ex assessore alla Sanità che il Pd ha scelto come successore di Nicola Zingaretti, ecco che nelle liste hanno fatto il loro ingresso Maurita Virtù e Claudio Marotta, due esponenti del centro sociale Spin Time, che da anni occupa abusivamente un edificio in zona Santa Croce in Gerusalemme. Per evitare di inserirli direttamente nelle liste del Pd, sono stati aggiunti in quella rosso-verde che fa a capo a Fratoianni-Bonelli. Nulla di diverso rispetto a quanto fatto per le elezioni nazionali con Aboubakar Soumahoro.

Come riferisce il quotidiano Libero, la loro "missione" è piuttosto chiara e non si può certo dire che i due non siano stati chiari, sia per la loro provenienza che per le loro idee. "Dal 2013 abito nello stabile, da quando con Action abbiamo deciso di occupare questo palazzo di 7 piani per dare un alloggio a 160 famiglie di senza casa e sfrattati", ha dichiarato Maurita Virtù, che quindi abita nello stabile sottratto a un privato in modo abusivo e non si fa remore a dichiararlo in campagna elettorale, con evidente indirizzo verso quel mondo che preferisce l'anarchia di una società senza regole.

L'altro candidato, Claudio Marotta, vuole addirittura premiare l'illegalità del centro sociale: "A Spin Time Labs va consegnata una medaglia d’oro per il prezioso lavoro di welfare pubblico che mettono in campo nonostante attacchi e mistificazioni da destra e sinistra. Abbiamo scelto di rompere l’accerchiamento e portare nelle istituzioni repubblicane le istanze sociali, anche quelle più radicali: dissequestrare la rappresentanza e dare voce al conflitto perché così si combatte il non voto e il disincanto".

La solita supercazzola idealista senza capo né coda, che però pare piaccia agli elettori di sinistra se Alessio D'Amato ha scelto di trascinare con sé anche questi due candidati. In nome di qualche voto, la sinistra è pure disposta a sacrificare il baluardo della legalità, ignorando la droga che circola nel centri sociali e tutti gli introiti in nero. Tanto, chi se ne frega di chi rispetta le regole e paga le tasse, rischiando il fallimento.

Un concetto che viene implicitamente ribadito anche dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che pare intenzionato ad acquistare quello stabile coi soldi del Comune e, quindi, dei contribuenti di Roma. E non sarebbe nemmeno la prima operazione in tal senso, come spiega Libero, perché 11 milioni di euro del Pnrr sarebbero già stati erogati in favore di Porto Fluviale, un altro centro sociale della Capitale.

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