Costeranno in media 1.390 euro a famiglia: nel 2012 entrate per 35 miliardi
6 Maggio 2012 - 02:05RomaPalazzo Chigi sta studiando lipotesi di cambiare la pelle dellImu sulla prima casa. Ma allo stesso tempo il governo tiene a precisare che la coperta è corta, i soldi vanno recuperati da unaltra parte, e i conti devono tornare. Fuori dai denti il messaggio è: se modifichiamo lImu e i Comuni decidessero di alleggerire il carico fiscale dopo il 2013, sarà chi viene dopo di noi a gestire la grana di dover reperire le risorse mancanti dal gettito mancante. E allorizzonte ci sarebbe la patrimoniale.
Così, mentre si discute di teorie e di mere ipotesi, la Cgia di Mestre sforna uno studio che fa impressione: negli ultimi dieci anni le tasse locali sono aumentate del 86,4%. Nel 2012 il gettito delle principali tasse locali in capo alle famiglie italiane sfiorerà i 35 miliardi di euro. Tre i tipi di imposta prese in esame: laddizionale regionale Irpef, laddizionale comunale Irpef e, appunto, lIci/Imu. Proprio a causa di questultima tassa sul mattone, su ciascuna famiglia italiana peserà un carico fiscale locale aggiuntivo medio pari a 575 euro, che alzerà la quota totale sino a toccare un valore medio di 1.390 euro. Non solo. Il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, dice che le cose andranno ancora peggio. «Va sottolineato - spiega - che i risultati sono sottostimati, visto che nel conteggio abbiamo mantenuto il gettito delladdizionale comunale Irpef pari a quello incassato lanno scorso. Ma non sarà così, visto che per il 2012 molti sindaci hanno deciso di rivederne allinsù laliquota».
Insomma, le pressioni sul premier affinché riveda il carico fiscale eccessivo, ha fatto sì che anche il tema Imu venisse affrontato. Lesecutivo, sebbene soltanto sotto forma di ipotesi, sarebbe disposto a ragionare su una sorta di «sconto facoltativo». Questa la tesi allo studio del sottosegretario allEconomia, Vieri Ceriani: destinare la quota erariale dellimposta sulla casa nel Fondo sperimentale di riequilibrio. Oppure, lasciare che siano i Comuni a decidere se lasciare o meno il balzello sulla prima casa. Attenzione, però. Siccome lImu sulla prima casa vale circa 3,4 miliardi di euro, qualora si decidesse di non applicarla, per lo Stato si aprirebbe un buco da riempire con altre risorse. Quali?
Qualche dato: lImu si distingue in due componenti: una comunale e una erariale. LImu erariale ammonta a 8,9 miliardi di euro, lImu comunale è di circa 12,2. Il gettito complessivo è quindi di 21,1 miliardi di euro, di cui circa 7 miliardi vanno nel fondo di riequilibrio. Lassociazione che riunisce i Comuni italiani spinge perché non soltanto il gettito ma anche la decisione di tassare o meno gli immobili resti nelle facoltà dei Comuni. Il presidente dellAnci Graziano Delrio (nel tondo) spiega: «Dei 21 miliardi di gettito gran parte vanno allo Stato, anche sotto forma di tagli ai trasferimenti. Il risultato dice Delrio è che se lanno scorso la vecchia Ici ha portato nelle casse dei Comuni 9,2 miliardi, questanno perderemo il 27% di quella cifra, al netto di tagli e quota statale dellImu».
In ogni caso lapertura del governo riguarderebbe soltanto gli anni a venire dopo il 2013. E per quella data saranno (forse) altri a dover affrontare la questione. Il messaggio dellesecutivo è il seguente: «Siamo stati chiamati a mettere a posto i conti e lo stiamo facendo. Dopo di noi le regole potranno cambiare ma andrà garantito il pareggio di bilancio. Se i nostri eredi crederanno opportuno introdurre una patrimoniale per coprire il mancato gettito della tassa sulla prima casa, beh...
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