Dal costo del lavoro alla riforma tributaria, le proposte degli Ordini per la crescita

Dal costo del lavoro alla riforma tributaria, le proposte degli Ordini per la crescita

Il «Professional Day», la giornata dell’orgoglio professionale, si chiude con un bilancio imponente: oltre settecentomila partecipanti, 148 sedi organizzate sul territorio, 30 siti internet in collegamento con il dibattito a più voci che si è svolto sul palco dell’Auditorium romano della Conciliazione.
«E ora comincia la stagione delle proposte per la crescita del Paese - commenta Marina Calderone, presidente del Cup (Comitato unitario delle professioni), che ha organizzato la mobilitazione insieme al Pat (Professionisti area tecnica) e Adepp (Associazione degli enti di previdenza privati) - dal fisco al lavoro, dalla salute all’ambiente, noi professionisti ci siamo fatti portavoce delle esigenze e delle aspettative dei cittadini. Possiamo dire di avere raggiunto un risultato importante, hanno risposto tutte le categorie e le rappresentanze della politica: ma soprattutto la nostra non è stata tanto una giornata di protesta, quanto di riflessione e di impegno per il futuro». E per chi il futuro lo ha davanti: i giovani, che rappresentano la metà dei 2,3 milioni di professionisti italiani.
«Molti si mettono in proprio per far fruttare la propria laurea in tempi di difficoltà occupazionale - commenta Marina Calderone - tanto che nell’ultimo periodo abbiamo assorbito il 5% del lavoro subordinato. Dobbiamo incentivare, con l’apporto del legislatore, questo spirito imprenditoriale e consentire ai giovani di restare nel circuito attivo, anche creando reti professionali». Così, ogni Ordine professionale ha formulato le proprie proposte di sviluppo relative al settore di competenza, che saranno consegnate al presidente del Consiglio, Mario Monti. Amplissimo il ventaglio di proposte delle professioni tecniche (agrotecnici, architetti, biologi, chimici, dottori agronomi e forestali, geometri, geologi, ingegneri, periti agrari, periti industriali e tecnologi alimentari): si va dal recupero dei beni immobili confiscati alla criminalità allo sblocco degli investimenti programmati dalle concessionarie autostradali e quelli nelle infrastrutture aeroportuali, e ancora gli interventi per la sicurezza, dalla riduzione dei rischi naturali alla rottamazione degli impianti elettrici domestici, troppi dei quali non sono a norma, senza dimenticare la sicurezza alimentare e informatica. Anche dalle professioni intellettuali arrivano contributi a tutto campo, con proposte di riforma che hanno obiettivi di stretta attualità, come la riduzione del costo del lavoro, gli interventi in materia di giustizia tributaria «per un rapporto fisco-contribuente deciso ma sereno» e l’ipotesi di inserire nel codice civile il «patto di convivenza» (Pac).
Del tutto innovativa, poi, la proposta del Consiglio nazionale dei chimici: «Chiediamo che gli ordini professionali possano diventare delle vere e proprie authority - afferma il segretario Fernando Maurizi - visto che l’Antitrust non riesce a garantire il consumatore».

Non meno importante, il nodo delle casse previdenziali private, sostenute dai versamenti degli iscritti e che ora vedono a rischio la loro autonomia: lo ha ricordato il presidente della Cassa forense, Alberto Bagnoli, lanciando l’idea di «fare del primo marzo la giornata nazionale delle libere professioni».

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