Torino - Scatta il conto alla rovescia per il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota. Il Partito democratico tenta la spallata finale per far cadere il governatore e lo fa tirando fuori dal cilindro un nome considerato magico per il mondo democratico: Sergio Chiamparino.
Quasi 200, tra amministratori locali, sindaci, parlamentari e segretari di circolo, hanno firmato un appello affinché l'ex sindaco di Torino scenda in campo per assestare il colpo finale all'attuale governo piemontese. Spicca l'assenza delle firme dei renziani, legati al senatore Stefano Lepri e al consigliere regionale Davide Gariglio. Una frattura nel partito di centrosinistra che si evidenzia ancora prima di un'eventuale campagna elettorale anticipata.
Dimissioni a rate, nomi altisonanti e proteste di piazza non minano però la sicurezza del giovane Cota, forte anche del risultato del sondaggio della società Swg che lo colloca nella top ten dei presidenti di Regione più «efficaci nella sua capacità di governo». «Le dimissioni, quando uno vuole darle lo fa subito e non tra tre mesi, come hanno detto di voler fare i consiglieri del Pd», ha commentato ironico il presidente piemontese che non solo esclude di voler fare un passo indietro ma critica aspramente le opposizioni che, sulla scia delle polemiche scatenate dallo scandalo di rimborsopoli, hanno annunciato di voler lasciare Palazzo Lascaris.
Roberto Cota non sembra prendere troppo sul serio le strategie dell'opposizione, le cui mosse arrivano sbiadite fino in Giappone, dove si trova in compagnia del sindaco di Torino Piero Fassino, per promuovere turisticamente il Piemonte. I grattacapi sembrano arrivare più dal fronte amico, con gli esponenti del Nuovo Centrodestra che, nonostante anche alcuni dei loro consiglieri siano stati travolti da rimborsopoli, dettano l'aut aut all'alleato di ieri. Così il capogruppo alla Camera Enrico Costa fa suoi i tre mesi di tempo da concedere al governo regionale. «Cota - ha spiegato il parlamentare piemontese - deve indicare alcuni obiettivi amministrativi da raggiungere nei prossimi due, tre mesi, talmente qualificanti da metterci una sorta di fiducia. In caso contrario il suo destino mi pare segnato». Non si è fatta attendere la risposta da parte di Forza Italia che bolla come «ipocrita» l'iniziativa del Nuovo Centrodestra e dell'opposizione. «Non sono credibili - attacca il capogruppo Fi Luca Pedrale -: annunciano di voler staccare la spina dopo aver approvato il bilancio, la legge elettorale e il varo dei piani sui fondi strutturali europei». Per ora l'unico che è riuscito a far scomparire Roberto Cota è l'hacker Anonymous, che ha oscurato il sito personale del presidente piemontese reo di sostenere il progetto per la realizzazione della Tav.
Atti di pirateria, dimissioni ad orologeria e fuoco amico: non c'è pace per il governatore piemontese, abituato alla lotta fin dai primi giorni del suo mandato, quando ha dovuto destreggiarsi tra ricorsi al Tar e liste tarocche.
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