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Dai Balo, non mollarci proprio ora

Non saremo l'Italia del balotellismo, ma siamo un'Italia per Balotelli

Dai Balo, non mollarci proprio ora

Come si dice Italia? Mario Balotelli, uno, nessuno e centomila. Non saremo l'Italia del balotellismo, ma siamo un'Italia per Balotelli.

Il mondiale azzurro sta per partire, gli inglesi non hanno la faccia truce, ma nemmeno ci fanno sentire bene. Vincere o non vincere, questo è il problema. Un pallone potrebbe far girare tutto il mondiale. E, ancora una volta, siamo a parlare, distinguere, sbirciare il nostro Principe del gol e dell'eccesso.

Nel bene e nel male, che tiri freccette o faccia dichiarazioni d'amore, SuperMario è un polo di attrazione fatale, si prende la copertina e anche gli insulti, ti fa arrabbiare ma poi basta un tiro a passa la paura. Balotelli, basta la parola per attivare curiosità e discussione. Quante volte ci siamo chiesti quando crescerà, quando finalmente diventerà il campione che tutti hanno intuito e nessuno ancora ha visto.

Questo è il mondiale del «prendere o lasciare». Balotelli lo ha capito e, nel caso, c'è stato chi glielo ha spiegato. Non può mollare: per se stesso e per l'Italia.

Non può mollare la nazionale nella foresta calcistica brasiliana, non può mollare i suoi sogni. Perfino Fanny, la fidanzata, è venuta a dar man forte. Mario ha tutto per far gol. C'è un'Italia che aspetta e gli crede ancora. Ancora una volta.

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