Dalle indennità al personale la Camera va al risparmio: via libera a 8,5 milioni di tagli

Rivoluzione a Montecitorio: tagliato il 30% delle indennità, ridotte del 25% le spese per il personale di segreteria e soppresso il rimborso delle spese telefoniche

Dalle indennità al personale la Camera va al risparmio: via libera a 8,5 milioni di tagli

Arrivano i primi tagli. Un risparmio annuo di 5 milioni e 550mila euro. L’ufficio di presidenza di Montecitorio, che si è riunito questa mattina, ha approvato all’unanimità tre voci di tagli per i deputati titolari di cariche interne, una settantina tra vicepresidenti, questori, segretari di presidenza, presidenti di commissione. E non si ferma qui: il contributo unico per i gruppi parlamentari sarà, infatti, ridotto di tre milioni all'anno.

Il risparmio più forte arriverà dalla riduzione del 25% delle spese per il personale di segreteria: all'incirca 4,3 milioni di euro all’anno. Verranno, poi, ridotte del 30% le indennità di carica per un risparmio di un milione all’anno. Riduzione che va ad aggiungersi al taglio del 10% approvato già nel 2012. Saranno, quindi, abolite le spese di rappresentanza individuali che andranno tutte a carico dello stanziamento generale per il cerimoniale che, a sua volta, verrà ridotto del 50%. Come ha fatto sapere su Twitter il leghista Davide Caparini, l’ufficio di presidenza, inoltre, ha stabilito anche la soppressione del rimborso delle spese telefoniche aggiuntive per i deputati titolari di carica.

Il contributo unico per i gruppi parlamentari passerà da 35 milioni e 100 mila euro a 32 milioni. Con il taglio è d’accordo tutto l’ufficio di presidenza che però ha rinviato il capitolo alla riunione di giovedì prossimo alle 11. La questione infatti è legata al tema della selezione del personale dei gruppi parlamentari che, secondo una delibera approvata dall’ufficio di presidenza il 21 dicembre 2012, deve avvenire attingendo da due elenchi, gli allegati A e B, di cui fanno parte anche ex parlamentari.

"Un criterio di selezione del personale non trasparente", ha ribadito oggi il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle che aveva già inviato una lettera alla presidente della Camera Laura Boldrini per chiedere la sospensione della delibera.

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