Variazione sul tema. All'inventario delle solite accuse rivolte a Giorgia Meloni e al governo, Giuseppe Conte ne ha aggiunta una parzialmente nuova. Durante una tavola rotonda all'Università Roma Tre, oggi il leader pentastellato ha infatti attaccato l'esecutivo attribuendogli politiche da "darwinismo sociale", corrente sociologica che applica il principio della "lotta per la sopravvivenza" alle comunità umane. Quello guidato alla leader di Fratelli d'Italia - ha tuonato - "è un governo della restaurazione, reazionario". Nel proprio argomentare, tuttavia, l'ex premier ha lasciato intendere le possibili ragioni di quell'ennesimo affronto: non tanto una precisa contestazione, quanto il fastidio per il fatto che l'esecutivo abbia invertito la rotta rispetto alle ricette assistenzialiste dei grillini.
"Dopo otto mesi siamo in condizione di comprendere la direzione politica di questo governo. Qualcuno potrebbe dire che non ha una visione d'insieme, lo dimostra soprattutto nella dimensione di politica europea e internazionale dove vige l'indecisionismo cronico" ma "una visione ce l'hanno e possiamo riassumerla in darwinismo sociale", ha affermato il leader del Movimento, accusando l'esecutivo di utilizzare il principio di meritocrazia "come specchietto per le allodole". Al riguardo, Giuseppi ha poi aggiunto: "Un principio di meritocrazia fasullo che ci prende in giro perché smantella il reddito di cittadinanza, costruisce la categoria degli occupabili, non vede l'utilità del salario minimo, precarizza ancora di più il lavoro".
Ribadendo la discutibile teoria del "darwinismo sociale", Conte ha anche parlato di "governo che in maniera consapevole sta programmando un incendio sociale". Tale accusa, però, si scontra con la realtà dei fatti e in primis con i più recenti dati Istat, secondo i quali il tasso di disoccupazione ora è ai minimi dal 2009 e l'inflazione è rallentata. In particolare, il tasso di disoccupazione è al 7,6%: per trovare un valore inferiore rispetto a quello attuale, bisogna risalire a maggio del 2009, esattamente 14 anni fa, quando il medesimo indice si attestava al 7,5%. Al contempo, il governo ha fatto marcia indietro rispetto alle politiche assistenzialiste promosse da grillini e centrosinistra, facendo chiaramente infuriare le suddette compagini.
L'accusa al governo di programmare un "incendio sociale" appare in tal senso assurda e contraddetta dagli stessi elettori, che anche alle più recenti elezioni comunali hanno premiato il centrodestra e le sue ricette.
Ma non è la prima volta che Conte soffia sul fuoco ed evoca scenari negativi, poi fortunatamente smentiti dalle circostanze. Lo scorso inverno, durante il suo tour in difesa del reddito di cittadinanza, l'ex premier aveva paventato addirittura "tensioni e disordini sociali" nel caso l'esecutivo avesse abolito il sussidio. Non è andata così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.