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Datagate, Letta: "La privacy dei cittadini non è stata violata"

Il premier ha riferito alla Camera questa mattina, assicurando che l'Italia non ha partecipato ai programmi di sorveglianza

Il premier Enrico Letta alla Camera
Il premier Enrico Letta alla Camera

Circa una sessantina di parlamentari si sono presentati questa mattina alla Camera, dove di buon'ora il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il ministro della Difesa, Mario Mauro, hanno informato l'Aula sullo scandalo Datagate.

Ai deputati, il premier ha spiegato che "non risultano compromissioni della sicurezza delle comunicazioni" tra i vertici dell'esecutivo, e che neppure le nostre ambasciate sarebbero a rischio. La privacy degli italiani sarebbe dunque salva e non sarebbe stata violata "da attività condotte da organismi informativi nazionali" e neppure da azioni "in collaborazione con servizi di intelligence stranieri".

Letta ha specificato che - a quanto assicurato dalle autorità statunitensi - gli americani "non hanno rivolto in via sistematica i propri strumenti di ricerca contro il nostro Paese" e che l'azione degli 007 italiani è comunque costretta entro le "norme del nostro ordinamento".

I servizi non hanno mai ricevuto "la richiesta di partecipare ai programmi Prism e Tempora" - ha assicurato Letta - e hanno invece rifiutato "una proposta di collaborazione finalizzata alla condivisione di dati", che comunque non riguardava "cittadini italiani", perché "incompatibile con il quadro giuridico nazionale".

538em;">Il presidente del Consiglio ha infine detto, citando le parole del segretario di Stato americano, John Kerry, che è volontà di Obama "rifuggire dal mettere in opera azioni di sorveglianza di carattere generalizzato sulle comunicazioni nei confronti di istituzioni e cittadini di Paesi alleati".

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