"Dazi? Trump non è pazzo, ha una strategia". Ora lo ammette anche Landini

Il segretario della Cgil Maurizio Landini, ospite di In Onda, ha spiegato quale strategia si nasconde dietro ai dazi imposti da Donald Trump

"Dazi? Trump non è pazzo, ha una strategia". Ora lo ammette anche Landini
00:00 00:00

Contrordine kompagni, Donald Trump non è pazzo. A dirlo è il segretario della Cgil Maurizio Landini che non è diventato improvvisamente sovranista, ma ieri, intervenendo come ospite alla trasmissione In Onda condotta su La7 da Luca Telese e Marianna Aprile, ha dato un'interpretazione di quel che sta avvenendo a livello geopolitico con la questione dazi.

"Questo qui non è impazzito improvvisamente, dietro c'è una strategia ben precisa", ha detto riferendosi all'attuale presidente degli Stati Uniti. Il segretario della Cgil ha spiegato che gli Usa hanno un debito pubblico molto elevato e hanno la necessità di porre un freno alle delocalizzazioni: "I dazi nascono da lì. Stanno dicendo: 'se vieni a produrre qui io non ti faccio pagare nulla. Anzi, ti do degli incentivi per venire a produrre qui'. C'è, quindi, l'idea - dice Landini - di voler ricostruire un sistema industriale". Attenzione, però, ovviamente, il segretario della Cgil non ha preso le difese di Trump. Ha solo inconsapevolmente messo a nudo una forte contraddizione di una sinistra italiana che per anni si è battuta contro la globalizzazione selvaggia e ha criticato le delocalizzazioni e adesso si lamenta proprio del fatto che il presidente degli Stati Uniti stia attuando una politica che mira a rompere questo sistema economico. Ricordiamo tutti i movimenti No Global che dal G8 di Genova a oggi hanno riempito le piazze contro le multinazionali americane e contro l'Occidente. E ricordiamo anche tutti gli scioperi promossi dai sindacati italiani contro le delocalizzazioni.

La sinistra italiana, quindi, in teoria, dovrebbe gioire di tutto questo e, invece, questa premessa serve a Landini soltanto ad attaccare l'Europa. Il segretario della Cgil, infatti, poi ha spiegato che 30 anni fa gli americani hanno delocalizzato le loro imprese in Cina, Paese in via di Sviluppo che pensavano di poter sfruttare facilmente, ma "i cinesi ora - dice Landini - sono più sviluppati degli Usa perché hanno investito".

E, in questo contesto, l'Unione Europea, la quale non ha trattato, ma si è semplicemente arresa di fronte alle richieste degli Usa. E non solo. "L'Europa non solo non ha portato avanti una trattativa, ma non si è neppure posta il problema di quale strategia deve mettere in campo per fare i conti con quel che sta succedendo", ha concluso Landini.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica