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Ddl lavoro, 16 emendamenti: salario minimo per i cocopro

Tra gli emendamenti presentati dai relatori al Senato nuove norme su partite Iva e licenziamento e la definizione di un salario base per i contratti a progetto

Ddl lavoro, 16 emendamenti: salario minimo per i cocopro

Maurizio Castro (Pdl) e Tiziano Treu (Pd), relatori al Senato, presentano gli emendamenti al ddl Lavoro. Sedici in totale, 27 quelli presentati dall'esecutivo, riguardano campi diversi, dal lavoro parasubordinato a licenziamenti e flessibilità in entrata.

I contratti di lavoro a progetto saranno vincolati a nuove norme. Alcuni degli emendamenti presentati dai relatori in commissione Lavoro al Senato prevedono per i co.co.pro. un rafforzamento dell'indennità di disoccupazione per i collaboratori.

Si sarebbero voluto ottenere "da subito" una mini-Aspi (Assicurazione Sociale per l'impiego) - spiega il relatore per il Pd Tiziano Treu. A impedirlo alcuni vincoli finanziari che porteranno a una fase sperimentale della durata di tre anni, con il rafforzamento della una tantum già prevista con l'ex ministro Sacconi.

"I calcoli fatti", ricorda ancora Treu, porteranno a un una-tantum da assegnare in caso di perdita del lavoro, "un assegno del valore di circa 6mila euro" su un periodo lavorativo calcolato tra i 6 mesi e un anno. Al termine dei tre anni di sperimentazione "si farà una verifica" per valutare se mettere a regime la novità.

Il salario base sarà determinato dall'individuazione di "un parametro economico per una remunerazione nella media tra i minimi del lavoro autonomo e dei contratti collettivi". 

Ritocchi anche sul tema dei licenziamenti. La possibilità di reintegro sul licenziamento per motivi disciplinari potrà venire decisa basandosi sui contratti collettivi senza riferimento alla legge.

Previsti cambiamenti anche nei requisiti necessari a certificare le vere partite Iva. Tra le novità principali in questo senso che la partita Iva sia considerata "reale" soltanto se la persona avrà ricevuto un reddito annuo lordo da lavoro autonomo di minimo 17-18mila euro.

Uno degli emendamenti prevede anche l'introduzione di forme di partecipazione dei lavoratori nell'impresa.

La partecipazione potrà riguardare anche utili, capitale di impresa, attuazione e risultato dei piani industriali, controllo sull’andamento o su scelte di gestione aziendale.

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