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De Luca contro il Pd che difende le borseggiatrici

Il governatore dem della Campania difende i video contro le ladre e accusa la sinistra che nasconde il problema sicurezza

De Luca contro il Pd che difende le borseggiatrici

La morte di Francesco Pio Maimone, il diciottenne ucciso a Mergellina colpito fortuitamente in una lite tra clan, rilancia un allarme sicurezza che a Napoli non si è mai spento e che il governatore Vincenzo De Luca, a differenza dei suoi colleghi della sinistra, tra cui il sindaco di Milano Beppe Sala, non nega.

“Sul tema della sicurezza dovremmo essere uniti tutti in questo Paese, ma non lo siamo fra chi affronta la questione in termini demagogici e chi fa finta di non vederlo proprio il problema della sicurezza, come la sinistra italiana” sottolinea De Luca, proprio contro il suo partito.

Il governatore parla del caso "delle giovani rom, delle giovani ladruncole che nella metropolitana di Milano vanno tranquillamente a rubare, come se andassero in ufficio a prendere servizio, con strafottenza e arroganza". "Incredibilmente - dice De Luca - c'è stata una consigliera comunale del Pd che si è rizelata perché qualcuno ha fatto vedere le immagini delle ladre, anziché esprimere un apprezzamento per quelli che perlomeno segnalano ed evidenziano il problema per chiedere un intervento più efficace delle forze dell'ordine e per chiedere anche che il Parlamento nazionale prenda delle misure adeguate. Se vogliamo dare sicurezza ai nostri concittadini non è più possibile - prosegue il Presidente della Campania - che gente che ruba, delinque e aggredisce viene fermata per una notte e poi si ritrova tranquillamente in strada senza alcun problema. C'è bisogno di un nuovo quadro legislativo che consenta di mettere in condizione di non nuocere quelli che vengono presi in flagranza di reato".

In merito ai fatti di Mergellina per De Luca sono gli ultimi due episodi di una situazione drammatica che riguarda la condizione giovanile nel nostro Paese. "Il problema, di tutte le aree urbane di Italia - secondo De Luca- è l'emergere della micro delinquenza, di piccole bande che si affrontano di notte nelle ore della movida: è cresciuta un'emergenza giovanile ed educativa". Francesco Pio Maimone, come ha ricordato il governatore, si preparava alla vita e al lavoro e non aveva nulla da spartire con bande di delinquenti, si trovava per caso lì e ha perso la vita in maniera davvero assurda.

De Luca sottolinea che i luoghi dove dovrebbero essere trasmessi i valori non ci sono quasi più, la scuola fa fatica e nel mondo dello sport assistiamo a degenerazioni dal punto di vista della violenza: nessuno più educa ai valori, nessuno trasmette il principio di autorità, ormai non vi sono più regole e la situazione è diventata drammatica. "Serve uno sforzo collettivo, educativo, formativo ma anche nuove misure repressive perché non è possibile che oggi tanti ragazzi escono la sera per trascorrere delle ore in compagnia senza sapere se potranno tornare a casa. Bisogna augurarsi che il nuovo Governo prenda consapevolezza di questa emergenza” ha detto De Luca.

Cosa che il Governo Meloni sta facendo, tra le critiche della sinistra che non perde occasione per fare polemica. De Luca propone anche norme più severe per l'uso dei social, che secondo il governatore sono un formidabile strumento di diffusione di violenza e di modelli sottoculturali: "E' arrivato il tempo di pensare a una legislazione che regolamenti l'attività dei social. Ognuno è libero di dire e scrivere quello che vuole, ma deve mettere il nome e il cognome e deve risponderne in tempi immediati".

Ora il Pd che dirà al suo governatore, che vuole mettere in galera i bambini?

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