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Pd, Decaro alla guida dei cacicchi: la mossa sul terzo mandato

Decaro, sindaco di Bari in scadenza e presidente dell’Anci, propone il terzo mandato per i sindaci

Pd, Decaro alla guida dei cacicchi: la mossa sul terzo mandato

Avendo perso il congresso del Pd, dove tutti gli amministratori locali sostenevano il collega Bonaccini, i Sindaci dem utilizzano l’Anci, Associazione Nazionale dei Comuni, come braccio armato per mantenere l’ultimo fortino che resta al Partito Democratico: i Comuni.

E mentre Elly Schlein annuncia la fine dell’era dei cacicchi, che passa dal No al terzo mandato già il neo segretario ha già annunciato ai governatori De Luca ed Emiliano, è Antonio Decaro, sindaco di Bari in scadenza e presidente dell’Anci, a pretendere il terzo mandato per i sindaci. Bypassando il Nazareno, come sempre hanno fatto gli amministratori locali dem, salvo poi lamentarsi di non contare nulla all’interno del Pd.

Secondo Decaro il limite dei due mandati è anacronistico: “Limitare a due mandati l'impegno di un sindaco significa limitare la possibilità di un'amministrazione di programmare: prima di mettere in cantiere e realizzare interventi sulle città ci vogliono 7 anni", è un processo che "richiede molto tempo". Sette anni? E vogliono il bottino del Pnrr, da fare entro tre, salvo poi lamentarsi che il personale non basta.

La richiesta eliminare il vincolo di incandidabilità

Ma il Pnrr passa, il sultanato rimane. Cosa importa se tra affidamenti diretti sotto soglia, contratti alla stampa locale, consulenze e nomine, i sindaci gestiscono un potere che garantisce zero spazi di democrazia all’opposizione. Decaro chiede anche di eliminare il vincolo di incandidabilità per i Sindaci, che non si siano dimessi prima delle elezioni: “c'è il tema dell'incandidabilità dei sindaci che non si possono candidare in Parlamento: alla fine del mandato da sindaco, per due anni non possono svolgere nessuna attività nei Comuni con i quali hanno avuto delle relazioni”. Quindi Decaro da un lato chiede il mandato eterno da Sindaco, dall’altro quello di poter andare direttamente in Parlamento se non dovesse essere rieletto. Mentre la legge prevede che per potersi candidare a un’altra carica si dimetta da Primo Cittadino, proprio per equilibrare i poteri di forza tra candidati.

E se invece il Parlamento, che a differenza dei Sindaci rappresenta tutta la nazione, si permette di legiferare, diventa un blizt: "Apprendiamo di blitz parlamentari con l'obiettivo di rimettere mano ai sistemi elettorali, senza nemmeno aver richiesto il nostro parere - ha detto il presidnete Anci -Crediamo che sia un fatto allarmante su cui ci auguriamo si abbiano i dovuti ripensamenti e si cerchi un confronto comune, scevro da qualsiasi dietrologia". Guai a non sentire i cacicchi!

Proprio in queste ore Decaro è alle prese con la realizzazione di un termovalorizzatore di cui il Consiglio di Stato ha confermato l’autorizzazione rigettando il ricorso presentato dal Comune di Bari, cui non spetta il potere di decidere su un'opera indispensabile per chiudere il ciclo dei rifiuti in Puglia. Ma vaglielo a spiegare ai sindaci cacicchi!

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