"Decisione difficile". Rocca lascia la Croce Rossa dopo le polemiche del Pride

A seguito della strumentalizzazione sul mancato patrocinio del Pride di Roma, il presidente della Regione Lazio ha deciso di rimette l'incarico all'IFRC

"Decisione difficile". Rocca lascia la Croce Rossa dopo le polemiche del Pride
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Ancora strascichi per la vicenda del mancato patrocinio, prima dato e poi tolto, dalla Regione Lazio al Pride di Roma. L'amministrazione guidata da Francesco Rocca aveva deciso di fare un passo indietro dopo che l'organizzazione dell'evento, nonostante le raccomandazioni della Regione che aveva posto come conditio sine qua non quella di non sponsorizzare pratiche illegali, aveva annunciato il suo sostegno all'utero in affitto. A quel punto, mancando i presupposti, soprattutto di fiducia, il presidente della Regione Lazio aveva deciso di togliere il patrocinio, scatenando il caos nella comunità Lgbtq e nei suoi sostenitori. Durante il Pride erano state numerose le provocazioni e le esternazioni di protesta, talvolta volgari, in sostegno dell'utero in affitto e contro la Regione Lazio.

Ed è proprio a seguito di quella decisione che oggi Francesco Rocca ha annunciato che si dimetterà dall'incarico di presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC). Ha espresso le sue intenzioni in una lettera alle organizzazioni assistenziali dei 192 Paesi membri e alla segreteria della Federazione, sottolineando che lascerà i suoi incarichi dopo un'assemblea straordinaria che si terrà per eleggere il suo successore, e la cui data non è ancora stata fissata, anche se fonti indicano che sarebbe nel mese di dicembre.

La "difficile decisione", ha detto Rocca nella lettera alla quale Efe ha avuto accesso, è stata presa "con grande tristezza" ma dopo "attenta e sofferta riflessione". Ha giustificato la decisione relativa al Pride affermando di non poter patrocinare "azioni che promuovono comportamenti illegali". Nella sua lettera alla FICR, Rocca ha assicurato che le sue dimissioni non sono direttamente collegate a questo o ad altri avvenimenti, ma ha riconosciuto che la controversia gli ha fatto capire che qualsiasi decisione o azione da lui intrapresa "può essere strumentalizzata in buona o cattiva fede e mette a rischio il prestigio della Federazione".

Una scelta di coscienza, quindi, quella di Rocca, il quale ci ha anche tenuto a sottolineare come gli impegni e gli incarichi legati alla presidenza della regione Lazio sono in aumento, il che gli rende sempre più difficile coniugare

questa posizione con la guida della Federazione, che richiede tempo e grande impegno. Francesco Rocca ha ottenuto la rielezione lo scorso giugno per il suo secondo mandato, che sarebbe dovuto durare 5 anni.

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