Il delirio di Grillo: "Io oltre Hitler. Renzi? Un lecchino della Merkel"

L'ex comico alza il livello dello scontro: "Digos, Dia e carabinieri sono con noi Basta scorte ai politici". Ma dopo la sparata contro Dudù i suoi seguaci scappano

Il delirio di Grillo: "Io oltre Hitler. Renzi? Un lecchino della Merkel"

Il fattore D (come Dudù ma anche come Delirio) rischia di fargli perdere voti? E allora Beppe Grillo dà un altro giro alla manopola del volume delle sparate per cercare di recuperare qualcosa. Da piazza Castello a Torino scolpisce nuovi slogan hardcore. Uno: «Le Europee? Le abbiamo già vinte». Due: «Io sono oltre Hitler». Tre: «Quando saremo al governo processeremo sulla rete giornalisti, politici e imprenditori». Quattro: «Digos, Dia e Carabinieri sono con noi». Cinque: «L'ebetino Renzi è andato a dare due linguate a quel culone tedesco della Merkel». Praticamente un delirio, con buona pace del cagnetto del capopopolo genovese.

Ma dei cani parleremo dopo. Prima va raccontato il comizio torinese di ieri. Affollato, va detto. E ad alto coefficiente di grillismo. Gli slogan li abbiamo già elencati. Ecco le didascalie: «Siamo in piazza per vincere e queste Europee le abbiamo già vinte. Loro lo sanno. E infatti cominciano con i dossier, ma non funzionerà. Noi vinceremo con il 100 per cento». Poi: «Io non sono Hitler, sono oltre Hitler. Se non ci fosse il Movimento 5 Stelle ci sarebbero i nazisti. Il nostro populismo è la più alta espressione della politica».

Quindi: «Ci dicono che siamo fascisti, i nazisti, i cattivi che faranno del male fisico alla gente. Invece dovrebbero ringraziarci perché grazie a noi in questo Paese non c'è stata violenza e non è nato il partito neofascista». Ancora: «La prima cosa che ha detto di me Schulz quando è venuto in Italia è che io sono come Stalin. Lui che è tedesco dovrebbe ringraziare Stalin perché se non fosse stato per lui che ha sconfitto i nazisti sarebbe in Parlamento europeo con una svastica disegnata in fronte». Quindi un'annessione sorprendente: «Alla Digos sono già con noi, alla Dia sono già con noi, i carabinieri sono con noi. Facciamo un appello: non date più la scorta a questa gente» (va detto che il sindacato di polizia Sap si dissocia: «Non stiamo dalla parte di nessuno»). Infine la promessa di una Norimberga nazionalpopolare: «Quando il Movimento 5 Stelle sarà al governo ci sarà un processo pubblico, non violento, sulla rete, con tanto di pubblico ministero, e voteremo caso per caso quei giornalisti, quei politici e quegli imprenditori che hanno disintegrato queste tre categorie. E prima che i politici vadano via faremo un'indagine fiscale su di loro per vedere come hanno speso i nostri soldi».

Artiglieria pesante che fa certo parte dell'arsenale grillino, ma che viene tirata fuori tutta insieme per far dimenticare il caso Dudù e per arginare l'effetto funesto delle vomitevoli parole pronunciate venerdì in un comizio a Pavia, quelle in cui candidava Dudù, il cane di Silvio Berlusconi e Francesca Pascale, alla vivisezione. Anche un provocatore di professione come il comico che non fa più ridere si era reso conto di aver pestato una deiezione canina e aveva partorito un'asciutta correzione («Sono da sempre contro la vivisezione, sono molto affezionato al mio cane Delirio») che però non aveva fermato il suo linciaggio sui social network. Due esempi: «Caro #beppegrillo con la tua uscita sulla #vivisezione ti sei giocato la mia simpatia... Io la farei su chi stupra o chi ammazza», twitta Fabio Martini. «Brutta frase. Bruttissima espressione. Squallido pensiero. Rispetto moltissimo le sue idee ma questa frase è una pessima caduta di stile», scrive su Facebook Gaia Ambra.

Insomma, il fattore Dudù rischia di costare caro a Grillo. Del resto i cani e i gatti politicamente contano più dell'Ncd e da soli superano certamente lo sbarramento.

«Dalle stime - calcola Marco Melosi, presidente dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani - pare che si riesca a ottenere un +5-6 per cento di preferenze, grazie al fatto che ci si mostra animalisti». Messa così c'è da aspettarsi un Grillo sempre più aggressivo nei prossimi giorni.

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