Delitto Scazzi: Sarah uccisa dentro casa

Nuovi particolari sull'omicidio di Sarah Scazzi. Per la Corte d'Assise di Taranto è falso l'alibi di Sabrina Misseri, l'estetista di ventiquattro anni condannata insieme alla madre Cosima Serrano per l'omicidio della cugina Sarah Scazzi, la studentessa di quindici anni strangolata ad Avetrana il 26 agosto del 2010. Secondo i giudici lo si evincerebbe chiaramente dal traffico telefonico del suo cellulare e di quello della vittima, che sarebbe stato utilizzato dalla stessa Sabrina subito dopo il delitto per cercare di crearsi un alibi. Per i giudici risulta inoltre probabile dalle evidenze probatorie che la ragazza non sia stata strangolata in auto, bensì in casa da Sabrina e Cosima con una cintura «dopo aver riportato la ragazza presso la loro abitazione, dove evidentemente si rinfocolava la lite». Sabrina infine «aveva un movente per uccidere, ma non lo si può riduttivamente ascrivere alla sola gelosia».


Per la morte di Sarah, Sabrina e la madre sono state condannate all'ergastolo il 20 aprile 2013 e da allora sono detenute nella stessa cella: la prima è reclusa dal 15 ottobre 2010, la seconda dal maggio 2011. Entrambe sono state condannate anche per soppressione di cadavere, reato per il quale a Michele Misseri sono già stati inflitti otto anni di reclusione.

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