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Dell'Utri estradato in Italia: portato al carcere di Parma

Consegnato dalla polizia libanese con una procedura che si è svolta in un’aerea riservata di Fiumicino. Sarà affidato al reparto infermeria

Dell'Utri estradato in Italia: portato al carcere di Parma

Il volo AZ 827 proveniente da Beirut è arrivato alle 6:45. Marcello Dell’Utri ha viaggiato sotto scorta della polizia libanese e dell’Interpol su un volo di linea dell’Alitalia, accompagnato dalla figlia Chiara. Appena giunto in aeroporto, è stato preso in consegna dalla polizia con una procedura che si è svolta in un’aerea riservata di Fiumicino per essere poi trasferito in carcere di Parma (lo stesso in cui è rinchiuso Totò Riina), dove sarà affidato al reparto infermeria.

La Dia ha sequestrato a Dell'Utri, all'aeroporti di Fiumicino, una "consistente somma" di denaro, alcuni telefoni cellulari e alcune agende.

Ancora a bordo dell’aereo dell’Alitalia, Dell’Utri è stato preso in consegna da funzionari ed agenti della polizia di frontiera e accompagnato in uno degli uffici della Polaria per le incombenze burocratiche di rito: dalla foto di segnalamento alla notifica dell’ordine di arresto emesso il 7 aprile. Ai presenti Dell’Utri è apparso "abbastanza provato", ma è riuscito a camminare senza alcun problema nel breve percorso all’interno dell’aeroporto. La figlia Chiara, che ha viaggiato a circa metà dell’aereo, ha indossato all’inizio un velo verde per coprirsi: è uscita dall’aeroporto per le vie normali..

Latitante da aprile, da quando cioè la Corte di appello di Palermo aveva emesso nei suoi confronti un provvedimento di carcerazione dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna, Dell’Utri aveva subito fatto sapere di essere in Libano per curarsi dopo un intervento al cuore e di non volersi sottrarre alla giustizia. L’ex manager di Publitalia dovrà scontare sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. L’ex senatore del Pdl era stato arrestato esattamente due mesi fa, il 12 aprile, all’hotel Phoenicia di Beirut, dove soggiornava sotto il suo vero nome. Era stato rintracciato grazie al segnale del telefono cellulare. Dopo quattro giorni di detenzione in una caserma della polizia, il 16 aprile era stato trasferito su richiesta del legale libanese nell’ospedale Al Hayat ed era rimasto ricoverato in stato di arrestato.

Il presidente libanese Michel Suleiman ha concesso l’estradizione in Italia il 23 maggio scorso.

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